DALLA PARTE DI LEI, di Alba De Cespedes (Mondadori)
Pur essendo una lettrice vorace ho impiegato diverse settimane a leggere questo libro della De Cespedes che narra in prima persona la vita della protagonista, Alessandra Corteggiani, facendocela conoscere dapprima attraverso il racconto della sua infanzia e della prima adolescenza quando assiste alle incomprensioni ed ai contrasti tra i genitori: la madre, insegnante di pianoforte presso famiglie benestanti, è una donna sensibile che si innamora di un giovane con cui condivide la passione per la musica; il padre, impiegato statale, incarna la figura di marito tipica di un periodo storico in cui l’uomo, fosse esso compagno di vita o padre, considerava la donna un essere che doveva essere a lui sottomesso con il principale compito di fare figli e prendersi cura della famiglia. Quando la madre si rende conto di non poter vivere la sua storia d’amore per non lasciare la figlia e per non incorrere nella denuncia del marito per aver abbandonato il tetto coniugale e vivere da adultera, si suicida gettandosi nel fiume.
Questa morte segna la vita di Alessandra in maniera inesorabile e, quando- dopo un periodo trascorso in Abruzzo dai parenti paterni- tornerà a Roma e conoscerà l’uomo di cui si innamorerà riamata e che poi diventerà suo marito, non riuscirà a rassegnarsi a vivere la propria vita coniugale come una routine. Ambientata in un periodo temporale che va da poco prima della seconda guerra mondiale, passando per le vicissitudini della guerra e della resistenza, sino al primo dopoguerra, la storia fa emergere una figura di donna che cerca di ribellarsi con tutta se stessa ad una vita piatta in cui il sentimento amoroso si dissipa in una tiepida gentilezza senza slanci.
Alessandra vuole invece essere ascoltata, guardata, rispettata e stimata al pari dell’uomo, riscoprendo ogni giorno l’intimità e le sensazioni amorose, perché si sta insieme per amore e non per paura della solitudine o per avere qualcuno che badi alle nostre cose. Un libro estremamente intimista, ricco di pensieri, emozioni e dolore, che ci fa immergere in un mondo infelice, fatto di tante aspettative e di promesse non mantenute, in un isolamento, se non fisico, di sicuro psicologico; un libro duro che richiede in modo particolare il nostro impegno di lettori e la nostra attenzione
Recensione di Ale Fortebraccio
“Anche per te è così importante l’amore, vero, Sandi?” Cit
“Dalla parte di Lei” è un romanzo sulle donne e sull’importanza che le nutrici, madri, mogli, fidanzate, sorelle danno all’amore per gli uomini: come se la parola Amore debba per forza essere diretta ad un unico essere umano e di sesso maschile. Ma questo è un romanzo così e siccome il mondo è sempre andato più i meno in questo modo, Alba de Cespedes, questa grande autrice del suo tempo il cui romanzo per certi versi mi ricorda “Menzogna e Sortilegio” di Elsa Morante, pur con le dovute differenze di stile (la Morante più sottilmente contorta e per me di un livello decisamente più alto) e perciò di impatto emotivo, anche la nostra Autrice ne parla attraverso il suo romanzo .
Anche qui troviamo l’alchimia, quello che la letteratura sudamericana chiama realismo magico, rappresentato da Ottavia che “resuscita” i morti, in particolar modo Alessandro figlio della madre e fratello della protagonista, amato e venerato da colei che lo ha messo al mondo e che rivede nella figlia minore come un suo prolungamento, riversando su di lei ogni aspettativa, cieca rispetto al fatto che ella è altra cosa.
L’onirico, il fantastico, lo spiritismo: due aggettivi e un sostantivo che mi sovvengono per descrivere le prime pagine di questo romanzo che al momento non mi sta coinvolgendo in maniera particolare, ma proseguirò perché sono certa che troverò spunti interessanti per riflettere.
I momenti storici nei quali il modo letterario si è espresso, dando voce a personaggi che, privi di spiritualità non potevano fare altro che declinarla attraverso illusioni fantastiche utili a dare un senso alla vita di una madre che, come nel caso di questo romanzo, ha perso un figlio e quello dei primi del ‘900 quando ancora la creduloneria vigeva in ampi spazi della popolazione.
I morti attraverso sedute spiritiche ritornano come fantasmi: sono le suggestive illusioni e ricordi che circoscrivono i contorni della vita reale e che non vogliono andarsene. Sono la vita passata di ognuno di noi e la conserviamo in scrigni e cassetti del nostro cuore per natura incline all’amore romantico.
Anna in “Menzogna e Sortilegio”, utilizzo magia perché mi piace la parola, instaura un rapporto “magico” con il perfido Edoardo, frutto solo del suo bisogno disperato d’amore e lo idealizza, nonostante i ripetuti schiaffi morali metaforicamente rappresentati dal ferro incandescente per capelli, premuto sul suo viso e portato con orgoglio perché è Lui e non altri ad averglielo impresso.
“Anche per te è così importante l’amore, vero Sandi!” Cit. Quante volte noi donne ce lo siamo chieste e “Dalla parte di Lei”, l’Autrice ce lo sottolinea facendo ossessivamente cercare alla protagonista gli “evaporati”, per dirla pasolinianamente. “Conosce l’aerea arte della perdita quella di chi accetta santo ogni partenza” diceva il Grande Letterato, ma noi donne, no! Insistiamo a voler tenere in piedi rapporti che, magari evaporassero almeno non ti farebbero male, non hanno più nemmeno la sembianza dell’amore e che rappresentano solo archetipi di famiglia o di coppia duri a morire nella nostra coscienza in primis e poi in quella collettiva.
“Gli uomini non sanno queste cose, Sandi.”Cit. Luogo comune o verità incontestabile? Ecco: questo romanzo si muove all’interno di questo circolo , mi verrebbe da dire vizioso, dal quale nasce quello che chiamiamo amore che per sua natura cade o si innalza in mille declinazioni tanto che ne hanno scritto fino alla nausea.
“Gli uomini non hanno, come noi, tante sottili ragioni per essere infelici.” Cit
Preciso che ho letto solo le prime trenta pagine, perciò mi riservo di rivedere alcuni punti , ma credo che dal titolo, il romanzo ruoti intorno a questo argomento.
Apprezzabile , anzi direi, eccelsa la prefazione di Melania G. Mazzucco che consiglio di leggere nella Edizione Oscar Mondadori.
Ivana.
Recensione di Ivana Merlo
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