DANCE DANCE DANCE, di Haruki Murakami (Einaudi)
È finito, purtroppo è finito.. E per andare controcorrente, lontano da chi dice che, Murakami non è in grado di scrivere un “finale” signori miei, questo libro ha un vero e proprio finale.
Leggermente lento inizialmente, ma non per questo privo di emozioni, sensazioni e tachicardia.
Per quanto il contesto possa essere “surreale” o al limite del “realismo magico” le tematiche trattate sono parte della nostra quotidianità.
Sia chiaro, ognuno di noi ha il suo destino, una strada da percorrere.
Ci sono persone, persone che aspirano al successo, si circondano del lusso più sfrenato, non si accontentano, sempre in cerca di chissà cosa, per poi rendersi conto di essere sempre terribilmente infelici.
Ci sono persone che vivono con lo stretto essenziale, persone che danno il giusto valore alle cose, alle persone.
Il terribile senso di perdita, quella sensazione di essere circondato dalla morte, da eventi traumatici, dolorosi e di non essere destinato ad un “vissero felici e contenti” ovviamente, quel “vissero felici e contenti” non fa parte dello stile di Murakami, però, però…..
È stato doloroso, intenso, profondo, surreale.
Meraviglioso. Posso dirlo di nuovo?
M E R A V I G L I O S O
DANCE DANCE DANCE Haruki Murakami
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