Dante 700 – Dalla Selva oscura alla Mirabile Visione.
Il viaggio interiore dell’uomo nella letteratura di tutti i tempi, secondo me…
Prima puntata – Cime Tempestose, di Emily Brontë
Vai alla seconda puntata
Non possiamo ambire alla Mirabile Visione senza essere discesi prima nella profondità infernale, è una tappa obbligata, ce lo dice Dante!
E allora la stazione di partenza è Cime Tempestose di Emily Brontë.
Perché? Perché in questo grande, immenso classico c’è l’inferno e c’è un amore infernale.
Cime Tempestose è il romanzo di un amore incompiuto, adolescenziale, di un’ossessione distruttiva, di una passione mai vissuta, un amore che è rimasto immobile, congelato a quando i due protagonisti Heathcliff e Catherine bambini correvano liberi e felici nella brughiera inglese.
Un amore solo di pancia, di istinto e quindi un amore incompleto.
Un amore immaturo e infernale come quello di Paolo e Francesca, Inferno V.
Ecco svelata la nostra prima tappa della Commedia.
“Quali colombe, dal disio chiamate,
con l’ali alzate e ferme al dolce nido
vegnon per l’aere dal voler portate;”
Come colombe chiamate, spinte, guidate dal desiderio…ecco il limite infernale di queste due coppie di innamorati.
Un amore il loro che non ha seguito i consigli della ragione. Un amore che è forza totalizzante, che sfugge al razionale, trasforma le persone e le porta ai limiti.
“Intesi ch’a così fatto tormento
enno dannati i peccatori carnali,
che la ragion sottomettono al talento.”
Due amori che non hanno saputo tenere insieme le tre dimensioni: testa, cuore, anima.
Due grandi tentativi d’amare che sono rimasti incompleti.
Quella di Heathcliff e Catherine è una passione che è fusione, assoluta e tragica, che fa perdere il principio di identità e che non può avere futuro.
“Il mio amore per Heatchliff somiglia alle rocce nascoste ed immutabili; dà poca gioia apparente ma è necessario Nelly: IO SONO HEATCHLIFF. Egli è stato sempre, sempre nel mio spirito; non come un piacere, allo stesso modo anch’io non sono sempre un piacere per me stessa, ma come il mio proprio essere”
Non possiamo non ricordare i versi del Sommo mentre descrive i suoi due innamorati:
“Quando leggemmo il disiato riso
esser basciato da cotanto amante
questi, CHE MAI DA ME NON FIA DIVISO,
la bocca mi basciò tutto tremante”
Paolo e Francesca fusi insieme proprio come i protagonisti di Cime Tempestose.
Eppure Catherine nonostante la sua passione per Heatchliff preferisce il tiepido e razionale amore di Edgar.
Segue la via più semplice fatta di benessere e comodità, tradendo in questo modo l’amore e la fiducia di Heathcliff.
Lui, uomo senza radici, senza passato, senza legami, ha solo lei, sempre e solo lei.
Heatchcliff non troverà più pace. Giura vendetta contro tutti coloro che si sono opposti in qualche modo al loro amore, Catherine compresa.
Non avrà altro scopo nella sua vita: la vendetta.
“Penso a come fargliela pagare cara. Non m’importa quanto dovrò attendere: basta che un giorno ci riesca.
Basta che trovi il modo migliore. Quando ci penso, non sento nessun dolore”
“Mentre che l’uno spirto questo disse,
l’altro piangea, sì che di pietade
io venni men così com’io morisse;
e caddi come corpo morto cade.”
Dante si commuove talmente tanto per questi due sfortunati amanti, da svenire. Dante dà voce a Francesca: raffinatezza e cortesia la distinguono e la collocano sullo stesso suo piano culturale.
E allora perché li mette all’Inferno?
Perché l’Inferno è il regno dell’immobilità, dell’incompletezza e il loro è stato un amore incompleto, incompiuto.
Ma forse Dante ci vuole dire anche che dobbiamo salvare la scintilla che ha dato vita a questo sentimento e ripartire da lì.
Perché è vero che la ragione è una valida consigliera ma è “l’amor che move il sole e l’altre stelle”
E in Cime Tempestose c’è questa scintilla?
Sì, c’è ed è meravigliosa!
Cathy e Hareton, la nuova generazione, ripartono dalla scintilla che Catherine e Heathcliff hanno buttato via. Emily non ci dice come andrà, forse non lo sa neanche lei, ma dà all’amore una seconda possibilità sperando forse che non venga sprecata.
“Non udii più una conversazione distinta, ma voltandomi, vidi due volti, così radiosi, chini sulle pagine del libro scelto, che non potei più avere dubbi in proposito: il trattato era stato concluso con soddisfazione da ambo le parti, e i due nemici erano quindi divenuti, da quel momento, fedeli alleati.”
Prossima stazione Lettera al Padre di Franz Kafka
Buon Viaggio!
Di Cristina Costa
Vai alla presentazione del percorso
Vai alla seconda puntata
Commenta per primo