DANZA MACABRA, di Dan Simmons ( Gargoyle)
Un ex gerarca nazista fanatico degli scacchi e due ricche signore sono tra i vampiri psichici più potenti e antichi che ogni anno, dal 1920, si ritrovano per decidere come portare avanti i loro piani criminali; a loro si oppone Saul Laski uno psichiatra ebreo sopravvissuto ai campi di concentramento che fu una delle prime vittime del trio. Scampato alla morte, Laski è determinato a trovare i vampiri e a sterminarli, ingaggiando contro di loro una sorprendente e appassionante sfida che sfocerà in uno scontro molto più cruento.
Romanzo che aggiorna il classico mito del vampiro trasformandolo in un essere dai grandi poteri psichici che si nutre della personalità e della mente delle vittime rendendole schiave prive di volontà, Danza Macabra è una lettura corposa e intensa che indaga il pessimistico concetto di violenza innata, ovvero una caratteristica sempre presente dell’animo umano sotto forma di bisogno da soddisfare e che ciclicamente condiziona la storia dell’umanità, come dimostrerebbe il Nazismo; l’autore immagina questa violenza primigenia incarnata da creature sovrannaturali ma perfettamente integrate nella nostra quotidianità, suggerendo che il Male è accanto a noi e non è possibile sottrarvisi, però è possibile combatterlo: Simmons racconta in modo originale questo combattimento. utilizzando la metafora della partita a scacchi e riuscendo a creare un meccanismo narrativo nel quale la tensione sale ad ogni pagina, sebbene qualche punto troppo prolisso o qualche ripetizione avrebbero potuto essere evitati.
Moltissimi i riferimenti storici e culturali presenti nella narrazione che suggerisce come i più neri fatti di cronaca siano, in realtà, da attribuire alle azioni dei vampiri che occupano molte posizioni di potere e gestiscono in modo occulto gli affari del mondo: non sempre è facile, per il lettore tenere il filo di una narrazione così ricca e tortuosa ma se non ci si scoraggia si arriva in fondo a un fenomenale racconto del terrore che è considerato un classico del genere e che, stranamente, non ha ancora trovato un regista che lo abbia trasformato in un film. Traduzione Gargoyle Books, mediocre, come al solito, anche se meno disastrosa che in altri volumi ma non so se ne esista una traduzione diversa.
Recensione di Valentina Leoni
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