DE PROFUNDIS, di Oscar Wilde (Feltrinelli)
Conoscevo Wilde come un autore divertente e irriverente ne “Il fantasma di Canterville” e ne “L’importanza di chiamarsi Ernesto“, l’aspetto morale de “Il ritratto di Dorian Gray” ma mi ha molto sorpreso la generosità di Oscar Wilde nel “De Profundis”. Qui fa dono completo di sé ai lettori, si mette a nudo, mostrando la sua anima..
Sono rimasta molto colpita in particolar modo dalla prima parte dove scende nei meandri della sua interiorità ad esplorare il dolore nella sua accezione più profonda e viscerale.. Il dolore inteso come significato del vivere umano: solo attraverso la sperimentazione e l’accettazione del dolore l’uomo può conoscersi, crescere e diventare la migliore espressione di sé. E solo con l’accettazione del dolore si può giungere all’amore..
Lui, che nella vita aveva vissuto ogni forma di piacere allontanando ogni forma di dolore e sofferenza, si rende conto nei due anni di confino in carcere quanto invece questa parte sia così importante e necessaria per ritrovare il giusto equilibrio e la serenità..
Già solo per queste poche frasi merita ben oltre 5 stelle…
Recensione di Simona Di Chiara
DE PROFUNDIS, di Oscar Wilde
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