DELITTO IMPUNITO Georges Simenon togliere

DELITTO IMPUNITO, di Georges Simenon (Adelphi – giugno 2023)

Simenon è uno di quegli autori che non puoi non amare. Un grande scrittore con una produzione sterminata e, secondo me, questo è uno dei romanzi più intimi e riusciti, più “simenoniano” , diciamo così. La storia si apre in Belgio, a Liegi, (città natale di Simenon che però raramente si ritrova nei suoi romanzi), prima della seconda guerra mondiale. Elie, giovane ebreo polacco, studia all’università e vive presso la signora Lange, affittacamere. La vita di Elie è poverissima ma metodica e ordinata e si divide tra università e casa. Non esce, non si diverte, non potrebbe comunque permetterselo ma, a suo modo, è felice. Dalla signora Lange si trova meglio che a casa sua, in Polonia, si sente accudito e protetto. Quella casa è il suo piccolo mondo. Qui ognuno ha i suoi spazi, anche gli altri affittuari, Stan e Lola, sono in perfetta armonia. Elie rivolge anche un casto interesse alla figlia della padrona, Louise, l’altra ad abitare la casa.

La sera i cinque coinquilini si ritrovano a cenare insieme come una vera famiglia ma ognuno di loro provvede autonomamente ai cibi e alla cucina.

Un giorno questo equilibrio si rompe, arriva Mikhail Zograffi, ebreo romeno che non parla una parola di francese e si insedia nella camera libera. E’ ricco e chiede alla signora Lange un trattamento di pensione completa. Michel, come preferisce farsi chiamare, è brillante e di bell’aspetto e sembra poco preoccupato dei propri studi e se la spassa tra giovani donne e serate con gli amici.

Elie, costretto a fargli da interprete lo odia: il giovane romeno che inizialmente vorrebbe essergli amico, è ritenuto responsabile di aver compromesso l’equilibrio di quella casa, di aver contaminato per sempre l’accogliente rifugio del nostro protagonista.

Un giorno Elie si accorge che Michel è chiuso nella sua camera con Louise e si trova a spiare i due amanti dal buco della serratura. La cosa durerà a lungo ed Elie è persino convinto che Michel se ne sia accorto e lo faccia apporta per ferirlo.

A questo punto Elie decide di punire Michel e di ucciderlo…..

Mi fermo qui ma non siamo neanche a metà del libro che propone una seconda parte ambientata 27 anni dopo in Arizona dove ritroviamo il nostro Elie.

La storia è raccontata con ricchezza di dettagli, con ampie pause ed accelerazioni e un finale inaspettato e sensazionale. L’aspetto più importante e curato del racconto è la personalità Elie. Simenon del resto è maestro nell’analisi psicologica dei suoi personaggi. Sembra che gli apra la testa per mettere a nudo quello che c’è dentro e farcelo vedere da osservatori privilegiati. Notevoli anche i comprimari, le atmosfere, i luoghi.

Una lettura veloce (circa 150 pagine) e scorrevole ma anche intensa e profonda. Un vero piacere. Consigliato.

Recensione di Stefano Benucci

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