DENTI BIANCHI, di Zadie Smith
Due amici, ex commilitoni, mettono su famiglia nell’Inghilterra degli ultimi anni 70: il placido Archie sposa una diciottenne giamaicana che cerca una via di fuga da una famiglia di fanatici religiosi, il combattivo Samad vuole che i suoi figli crescano come veri bengalesi in un ambiente dove culture e tradizioni diverse si mescolano e non sempre si integrano e dove non mancano povertà, diffidenza e degrado.
Quando la ricerca di identità e il conflitto generazionale diventano malessere, a farne le spese sono i figli, giovani protagonisti del romanzo, intrappolati tra tradizioni di ascendenza orientale e modernità occidentale, che finiscono preda di varie forme di fondamentalismo perché incapaci di scendere a compromessi e trovare il proprio posto in una società che non li accetta.
Negli anni, le famiglie passeranno da una crisi all’altra, alternando momenti decisamente comici ad altri più bui, offrendo un preciso, dettagliato e quanto mai attuale ritratto della società contemporanea.
Ambientato nella Londra multirazziale e “anonima” delle periferie, ben diversa da quella turistica caratterizzata da pub alla moda e mercatini e che si rivela uno sfondo perfetto per questa agrodolce e intensa storia familiare, nella quale le generazioni non si comprendono, si scontrano, si allontanano irrimediabilmente e l’amicizia tra Samad e Archie rimane l’unico punto fermo nel dipanarsi degli eventi.
Lettura godibile, attuale e ricca di spunti di riflessione e dibattito, Denti bianchi è un consiglio per chi sia interessato a temi e narrativa contemporanea.
Recensione di Valentina Leoni
Titolo presente nella nostra Rassegna mensile dei libri più letti e commentati a Maggio 2020
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