DI MATERNO AVEVO SOLO IL LATTE, di Deborah Papisca (Luoghinteriori)
Questo è un libro salva-gente, una storia vera messa nero su bianco da una mamma che è passata attraverso la depressione post partum e per fortuna ne è uscita vincente insieme alla sua bambina.
Deborah Papisca racconta in modo leggero la storia della sua maternità partita parecchio in salita. Non pensate che leggerla vi metterà angoscia o tristezza, la magia di questo libro è proprio questa: l’argomento è serio, pesante, vi farà pensare a molte notizie lette sui giornali, spesso nelle pagine della nera, ma il taglio che viene dato è lieve, ironico.
Si entra nel mondo della subdola e tremenda depressione post partum aiutati da una mano amica che ci accompagna e non ci abbandona. Deborah racconta cosa ha provato da quando è rientrata a casa con la sua bambina, i suoi pensieri cupi, la voglia pazza di poter tornare indietro e riprendere a fare la favolosa e incantatrice “vita di prima”, il dialogo con il papà che diventa zoppicante e a tratti si interrompe. Ci parla della tristezza che la avvolge come le sabbie mobili, di quel sonno epocale che pare non passerà mai, della difficoltà di poter uscire di casa anche solo un’ora, di come tutti questi pensieri nella sua testa diventino pietre che piano piano le impediscono di respirare e vedere la luce del sole. Di come il bambino si trasformi inaspettatamente da tenero Cicciobello in un piccolo tiranno senza pietà.
Poi però, piano piano… Deborah e sua figlia Camilla trovano la strada giusta. Questa è anche la storia di una bellissima rinascita. Di una mamma che pare perdersi in un labirinto buio e insidioso ma poi riesce a ritrovare l’uscita. E quello che la aspetta è un mondo colorato, nuovo e pieno di stimoli e novità. Deborah ci racconta il suo personale percorso di guarigione, ci racconta i suoi tentativi, le sue voci interiori, le sue cadute. Ci descrive il mostro dall’interno per poi riuscire a vincerlo lavorando su se stessa.
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