DONNA CON LIBRO. Autoritratto delle mie letture, di Bianca Pitzorno (Salani – giugno 2022)
” In agosto compii i quattordici anni. Evidentemente mi rendevo conto che era un passaggio importante, perché feci un regalo a me stessa, cosa che in precedenza non era mai accaduta. Di libri ne avevo già comprati tanti, ovviamente per me, pochi per regalarli a qualche amica, ma a questo volli dare un significato simbolico, anche perché non era un tascabile economico ma un’edizione costosa, rilegata in tela verde: ” Liriche cinesi “, tradotte da Giorgia Valensin, con una prefazione di Eugenio Montale. Lo conservo ancora e sul frontespizio posso leggere la dedica < da Bianca tredicenne a Bianca quattordicenne >.
I motivi che mi portano a scegliere un libro sono i più diversi, ma un libro con la copertina così bella ed elegante è un piacere tenerlo tra le mani, e fa sperare che il contenuto sia all’altezza dell’involucro esterno. Speranza attesa, in questo caso; la lettura è piacevolissima, Bianca Pitzorno ci accompagna in una passeggiata quasi proustiana attraverso i libri che più hanno segnato la sua vita di lettrice voracissima ( ha riletto per quattro volte la ” Recherche ” di Proust, e non dico altro) fin dalla più tenera età. Così conosciamo una Bianca bambina, figlia della buona borghesia sassarese, che legge le avventure di Salgari e di Verne, ma saccheggia anche la libreria del nonno e degli zii, dove scopre la mitologia e le opere classiche; la Bianca adolescente innamorata di Achille che scopre di avere una memoria prodigiosa e impara a memoria l’ Iliade e poi anche La Divina Commedia; e poi le letture della giovinezza, quelle politicizzate e filosofiche del ’68, il periodo esoterico, i gialli, gli scrittori giapponesi e i sudamericani, i gusti e i disgusti, Grazia Deledda, le riletture che sono sempre nuove letture, e il diritto di abbandonare un libro che non piace.
Si resta stupiti e ammirati di fronte alle migliaia di volumi che la Pitzorno ha letto nel corso della sua vita, si prendono appunto per future letture (chissà, un giorno forse, riprendere l’Iliade e l’Odissea), ma soprattutto si ha la fortuna di conoscere una scrittrice, una donna, simpaticissima, fin da bambina sicura, tenace, che ha coltivato i suoi interessi e le sue letture nonostante il parere degli insegnanti, e poi dei professori universitari. Io l’ho subito ammirata, così libera e così indipendente dal pensiero comune, colta davvero e non snob, che legge Ludovico Ariosto e Thomas Mann, ma anche Agatha Christie e Stephen King. Una per la quale i libri non sono mezzi per dimostrare una presunta superiorità intellettuale, ma vero nutrimento per l’anima.
Recensione di Azzurra Carletti
DONNA CON LIBRO. Autoritratto delle mie letture Bianca Pitzorno
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