DONNE CHE COMPRANO FIORI, di Vanessa Montfort
Sei donne ed una strana e lunga estate a Madrid, in un cortile fiorito, profumato e variopinto. Come variopinti sono i mondi che ognuna di esse porta con sè. Donne comuni e tutte diverse tra loro, che proprio per questo si scelgono e scelgono questo giardino come angolo “dove rifugiarsi che non appartenga a nessun altro” e dove poter essere finalmente libere davanti ad un fresco bicchiere di vino, libere si sfogarsi senza essere giudicate, libere dai ruoli sociali.
Sono mamme mogli manager imprenditrici commesse amanti… su tutto: sono donne. Donne che spesso dimenticano se stesse. Come solo le donne sanno fare. Impossibile non riconoscere nelle protagoniste qualche tratto che ci accomuni a loro… non c’è traccia di compatimento però, badate bene, nonostante le vite ingarbugliate -emotivamente ed interiormente- che ciascuna ha, sono donne ferme, determinate, coraggiose, forti e dignitose. Donne che non trovano l’uomo giusto: o troppo spaventato dal loro essere libere o troppo poco spaventato. Sicché… si ritrovano tra loro. Donne che, come tutti, non sanno stare senza amore.
E questo romanzo è anche la storia di un cuore che riprende a battere e pulsare di vita, di una donna che rinasce e si mette finalmente al timone della propria esistenza.
Quell’esistenza che non aveva mai pensato di essere in grado di governare da sola e di doversi necessariamente appoggiate ad un uomo e invece… scopre di essere capace. E di essere anche brava. Una donna che impara a “non rimanere ancorata, ormeggiata, in secca nel bacino di carenaggio per tutta la vita. Perché una barca che resta molto in porto si arrugginisce e marcisce”.
Già la copertina trasmette una straordinaria energia: papaveri rossi, simboleggianti consolazione, oblio, orgoglio, su fondo azzurro vivace.
Leggerete con un sorriso e un velo di malinconia storie di chi “avrà lasciato la sua precedente esistenza che lo costringeva a strisciare a terra… e inizierà a volare!”, di chi decide a un certo punto di fare il grande salto, di cogliere l’opportunità che la vita offre loro di ribaltare la propria esistenza e uscire dall’adolescenza, crescere, di chi accetta il rischio di conoscersi pienamente, completamente.
Storie di donne che, alla fine, ce la fanno. Sempre.
Recensione di Andrea Bitonte
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