In ricordo di Carlos Ruiz Zafón
Per anni, in qualsiasi posto del mondo io sia andata, ho acquistato una copia de “L’ombra del vento” in lingua originale.
Questo è lituano ma fanno capolino nella mia libreria il francese, l’inglese, lo spagnolo, il polacco.
Avevo bisogno di sentire l’anima di quel libro in tutti i posti del mondo, per poi portarla a casa con me.
Mano nella mano.
Come quella famosa immagine di copertina.
Mi mancavano Daniel, Julian, Clara, Fermin Romero de Torres, Beatriz, persino Fumero.
Non lo so.
Io ancora oggi non so spiegarmi perché abbia riletto quattro volte -o più, nemmeno lo ricordo- lo stesso libro.
Io che mi annoio in fretta di tutto, io che ho fame di conoscenza, io curiosa e frettolosa per scoprire più cose possibili nello spazio temporale finito della vita.
Non so perché oggi mi sento un colpo al cuore a pensare che quella penna che l’ha scritto si è spenta.
Io il tuo funerale lo immagino sotto una pioggia battente al cimitero di Montjiuc, in una Barcellona cupa e nebbiosa, corvi neri nel cielo e strani personaggi appostati dietro gli angoli della Rambla.
Saranno tutti lì a salutarti, Beatriz con quel vestito meraviglioso con cui l’ha vista scendere le scale di casa Aguilar per la prima volta Daniel, e Daniel, con i vestiti impolverati dopo l’ennesima visita al Cimitero dei Libri Dimenticati, Clara al piano in cattedrale e Fermin vestito di tutto punto, mano nella mano con la sua amata.
Ti avranno portato in dono quella Montblanc appartenuta a Victor Hugo, scrutata e ammirata da dietro una vetrina da te, da me, da Daniel, da Julian.
È come se oggi se ne andasse un amico.
Un amico che mi ha accompagnata a 14 anni a scoprire cosa fosse l’amore, la morte, la delusione, il tradimento, la paura, la rabbia, l’amicizia.
E l’amore per i libri.
Che hanno il potere di salvare la vita.
O anche solo di renderla meno dura.
“Ogni libro possiede un’anima. L’anima di chi lo ha scritto e di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie ad esso”.
E quindi, per ciò, la tua anima è immortale.
Ciao Carlos.
Che il vento ti sia lieve e che la sua ombra ti protegga dalle tempeste.
Di Giusy Geraci
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