DOVE VOLA LA POLVERE, di NguYen Phan Que Mai (Nord – settembre 2023)
Anche questa volta, come nello splendido romanzo “Quando le montagne cantano” l’autrice da voce al popolo vietnamita e narra con grande lucidità quelle che sono state le conseguenze a lungo termine del conflitto combattuto nel ventennio 1955/1975 fra le forze insurrezionali filocomuniste e le armate governative del Sud, supportate dagli americani. Condizioni patologiche maligne e sindromi da stress post-traumatico, i riflessi della battaglia, riverberano a distanza di tempo come le esplosioni degli ordigni al Napalm, affidando alle nuove generazioni un passato che non lascia indenne nessuno. In questo libro l’autrice da voce agli ultimi, evidenziando una delle eredità forse meno note della guerra, quella dei tanti bambini amerasiatici nati da rapporti fra soldati americani e donne di provenienza khmer, spesso abbandonati presso istituti di accoglienza per ragioni di disonore o di estrema povertà.
Parliamo dei cosiddetti bụi đời, o “figli della polvere”, termine dispregiativo utilizzato in lingua vietnamita non soltanto per sottolinearne la consanguineità col nemico, ma per circoscrivere una minoranza etnica priva di una genealogia nota, pertanto polvere. Il romanzo è il frutto di sette anni di lavoro e di ricerche condotte durante il dottorato dell’autrice che ha permesso di raccogliere informazioni e dati indispensabili alla stesura del racconto. Tre sono i protagonisti i cui destini si intrecceranno: Phong nato dalla relazione tra una ragazza vietnamita e un soldato americano di colore. Lui considerato dai suoi stessi connazionali un “figlio della polvere” sarà ossessionato dal desiderio di ritrovare le sue origini e dare un volto a chi lo aveva messo al mondo e abbandonato in orfanotrofio.
Dan, veterano dell’esercito americano, ex pilota di elicotteri tornato a Ho Chi Min ex Saigon dopo oltre vent’anni per riuscire a combattere i fantasmi del passato e ritrovare la donna che aspettava un figlio suo e che lui aveva abbandonato. Poi Trang e sua sorella minore, due giovani ragazze di umili origini costrette a prostituirsi in un locale frequentato dai militari americani pur di ripagare i debiti accumulati dalla famiglia. Il romanzo è strutturato da salti temporali che permettono, mano a mano di dipanare la storia fino a raggiungere il fulcro del racconto caratterizzato da alcuni colpi di scena. La guerra segnerà il destino dei protagonisti costringendoli a fare scelte dolorose che si ripercuoteranno sulle generazioni successive, ma Nguien Phan Que Mai attraverso il suo racconto, con saggezza e coraggio lascia sperare in un futuro di pace.
Recensione di Marzia de Silvestri
QUANDO LE MONTAGNE CANTANO NguYen Phan Que Mai
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