DUE LIBRI A CONFRONTO AMERICAN PSYCHO – LE SCHEGGE Bret Easton Ellis

DUE LIBRI A CONFRONTO:  AMERICAN PSYCHO – LE SCHEGGE, di Bret Easton Ellis (Einaudi )

AMERICAN PSYCHO Bret Easton Ellis recensioni libri e News

Il romanzo più famoso vs quello più recente di BRET EASTON ELLIS:

– “AMERICAN PSYCHO” (1991)”;

– ” LE SCHEGGE” (2023).

Sono entrambe traduzioni di autore, Giuseppe Culicchia, per Einaudi. Ma la prima traduzione di “American Psycho” era di Pier Francesco Paolini, per Bompiani. Io lessi quella, ma la feci sparire. È ancora a casa mia da qualche parte, l’ho cercata oggi per fotografarla, ma non l’ho trovata (la foto che pubblico è quella on line, dell’edizione successiva, apparsa nel 2005). E c’è una spiegazione per questa scomparsa. Quel libro mi sconvolse e feci in modo da non vederlo mai più. Anche il film l’ho guardato solo di recente, ma è talmente annacquato rispetto al romanzo che non mi ha fatto alcuna impressione.

Veniamo comunque al confronto (di ciascuno dei due, presi singolarmente, si è già parlato tantissimo, e può bastare).

L’effetto “colpo allo stomaco” del primo dopo la normale presentazione del fichettone Patrick Bateman, quando cioè entra in azione all’improvviso con il suo fair play efferato, non c’è nel secondo, dove tutto il vortice delittuoso è, viceversa, persino anticipato in una prefazione (e ripreso nella postfazione).

Il protagonista delle “Schegge” si chiama Bret Ellis (!) e rispecchia in sé molto del vissuto adolescenziale dell’autore, che effettivamente frequentò la esclusivissima Buckley School di Los Angeles. Ma se quello che racconta di sé e del suo entourage nel libro fosse veramente accaduto, il nostro autore “maledetto” sarebbe stato arrestato subito dopo la pubblicazione.

L’estetica dei personaggi e degli ambienti è curata in maniera parossistica in entrambi i romanzi, e costituisce probabilmente il centro focale della satira sociale che caratterizza Ellis.

Cinema e musica strabordano sia nell’uno che nell’altro. Qualcuno ha fatto persino una play list dei brani citati!

Il sesso non solo è presente, ma è praticamente il motore delle due storie. Ma nella seconda l’outing ormai consolidato dello scrittore gli consente di trasformare la misoginia criminale di Patrick Bateman nella torrida omosessualità del suo alter ego diciassettenne Bret.

Anche la droga ha maggior rilievo nel secondo libro, comprese le più disparate bevande alcoliche.

Uniforme è invece il lusso in tutti i suoi aspetti. È talmente dominante da apparire normale e praticamente irrilevante per la vita dei personaggi, che infatti non lo esibiscono neanche: ce l’hanno e basta, così deve essere, non c’è alternativa. Può sembrare addirittura che l’autore ci marci su, con la scusa della satira, ma sarebbe una critica ingenerosa.

La tecnica del thriller è evidente soprattutto nel secondo romanzo, dove “Bret” si dichiara un fan sfegatato di Stephen King, e su questo credo che il vero Bret concordi pienamente (ma King il bene e il male li distingue…).

E le povere vittime (anche animali, ahimè, nel secondo)? La pietà, purtroppo, nel mondo di Ellis, è totalmente assente, così come qualsiasi morale o forma di giustizia.

“È la realtà, bellezza…”, si potrebbe parafrasare con la voce di Bogart.

E soprattutto rimane inalterata nel suo valore tragicamente negativo, anche per lo scrittore affermato che si forma tra le pagine delle “Schegge”, l’epigrafe dello “psicotico americano”:

“QUESTA NON È L’USCITA”.

Di Pasquale Vergara

AMERICAN PSYCHO Beat Easton Ellis

AMERICAN PSYCHO Bret Easton Ellis 

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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