DUE LIBRI A CONFRONTO: fu vera gloria? Austerlitz Sergio Valzania – Waterloo David Chandler

Fu vera gloria? Austerlitz Sergio Valzania Waterloo David Chandler

DUE LIBRI A CONFRONTO: fu vera gloria?

Austerlitz, di Sergio Valzania – Waterloo,di David Chandler

 

Austerlitz Sergio Valzania -
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Waterloo David Chandler
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Duecento anni fa “dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore…”. Sic transit gloria mundi. Sulla gloria di Napoleone non hanno dubbi i Polacchi che lo commemorano nel loro Inno Nazionale come  stratega di vittorie. Parteciparono con loro Reggimenti a fianco di Bonaparte alla avventura in Russia che non fu il massimo della abilità tattica e visione strategica. Per i Polacchi iniziarono tempi oscuri con i vicini Russi. Napoleone insegnò ai Prussiani come si conquista un continente. Nessuno ha mai tratto lezione dal come si perde.

Per capire se fu vera gloria è utile leggere “Austerlitz” di Sergio Valzania, Mondadori e “Waterloo” di David Chandler, BUR. La grande vittoria e la tragica sconfitta. Analisi tattica, situazione strategica e fattori psicologici si intrecciano in letture avvincenti che aprono nuovi scenari sul genio strategico di Bonaparte. Fu vera gloria ? o il Cigno Nero si abbattè alternativamente prima sugli uni e poi sugli altri determinando gli esiti dei conflitti indipendentemente dal loro genio ?

Ad Austerlitz Bonaparte vinse in modo strabiliante  quando tutti i fattori erano contro di Lui. Eserciti senza Comando si esposero alla mercé dei Francesi che quasi non si erano accorti, meravigliati, che l’altura del Pratzen (luogo di dominio del campo di battaglia) era stata abbandonata dai nemici. A Waterloo un Maresciallo prudente (Ney) non si accorse che bastava avanzare oltre Quatre Bas per giungere verso Nord a Waterloo un giorno prima  con i nemici disarticolati.

Rincorsero i Prussiani a Ligny,  sulla destra, e poi pensarono che fossero fuggiti a est e non verso nord dove si ricongiunsero agli Inglesi il giorno seguente.

L’Eroe fu fortunato in Boemia e distratto in Belgio. L’unico a trarne lezione fu Von Clausewitz che capì come l’esito di ogni guerra (anche la moderna guerra commerciale) fosse determinato da fattori indeterminabili piuttosto che da sofisticati algoritmi.

Di Sergio Landi

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