DUE LIBRI A CONFRONTO: IL RACCONTO DELL’ANCELLA Margaret Atwood – LE FIGLIE DELL’UOMO Mauro Caneschi

DUE LIBRI A CONFRONTO: IL RACCONTO DELL’ANCELLA, di Margaret Atwood (Ponte alle Grazie) – LE FIGLIE DELL’UOMO, di Mauro Caneschi (Arkadia)

Il racconto dell’Ancella  e Le figlie dell’Uomo , due realtà distopiche a confronto.

I due romanzi, il primo del 1985 di Margaret Atwood assai noto anche per la trasposizione cinematografica, e il secondo del 2022 di Mauro Caneschi, attengono ambedue al genere distopico. Il racconto della Atwood inizia con porre il lettore davanti ad un evento compiuto: la Terra è stremata da una serie di guerre che non hanno avuto né vinti, né vincitori ma che in compenso hanno portato a devastazioni di tipo chimico e radioattivo. La fertilità femminile è quasi scomparsa. Nel Nord America si istaura una teocrazia illiberale che mette al centro di tutto la procreazione. Giovani donne vengono asservite a questo compito seguendo il precetto biblico secondo il quale i mariti che abbiano mogli sterili, possano generare attraverso le proprie serve. A questo compito sono costrette le Ancelle. Tra queste, Difred, ci narra la propria storia in un contesto di soprusi e ribellioni.

 

 

Nel libro di Caneschi, accade l’opposto. Per una anomalia genetica programmatica, i maschi del pianeta iniziano a morire. Attraverso un racconto a più voci, si viene a costruire un palcoscenico di disperazione nel quale i protagonisti cercano in vario modo di trovare una soluzione o comunque di soccorrere il genere umano in pericolo di estinzione. Vari colpi di scena portano ad un’apparente via di uscita che si rivela essere peggiore del male che vorrebbe risolvere. Emergono allora le Sorellanze, gruppi di donne alla ricerca del modo di procreare senza l’aiuto dell’uomo. La seconda parte del romanzo, che si svolge circa centocinquant’anni dopo la prima, descrive appunto una società che pur essendo regredita ad uno stadio quasi medioevale, trova una sua stabilità, attraverso tecniche portate avanti da una casta sacerdotale che le utilizza ottusamente senza avere più le conoscenze per poter arginare l’obsolescenza delle macchine utilizzate per lo scopo procreativo.

 

 

Una prima analogia e una prima differenza tra i due romanzi può essere trovata nel metodo di governo descritto. Nel racconto dell’ancella viene proposta una Teocrazia che opprime uomini e donne, così come ne “Le figlie dell’Uomo” ma la prima è basata su un vetero biblismo, mentre nel secondo caso si descrive la nuova religione che della Dea che benevolmente ha concesso alle sue figlie i modi e i metodi per continuare la razza, in un’invenzione che appare fresca e convincente.

Una seconda analogia riguarda le protagoniste, sempre femminili. Nel libro della Atwood la protagonista è da subito Diffred, in quello di Caneschi, Anna appare solo nella seconda parte del romanzo, permettendo all’Autore di fornire personaggi femminili diversi e importanti come quello di Giulia ed Eva anch’esse essenziali alla storia.

In tutti e due i romanzi, le donne sono comunque interpreti principali, sottomessi con la forza o libere di fuggire ad una sorte apparentemente segnata, personaggi complessi in mondi diversi ma egualmente interessanti. Storie scritte per far riflettere sulla loro importanza e sul loro ruolo, senza tralasciare l’aspetto avventuroso, i colpi di scena e l’emozionante svolgersi delle proprie storie.

Di Anna Giorgi

IL RACCONTO DELL’ANCELLA Margaret Atwood – LE FIGLIE DELL’UOMO Mauro Caneschi

 

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