DUE LIBRI A CONFRONTO: Q, di Luther Blissett IL QUINTO EVANGELIO, di Mario Pomilio
Devo fare innanzitutto una premessa: io leggo sempre due libri in contemporanea, uno a casa e uno a lavoro, sono edicolante e me lo posso concedere, e l’accoppiata di letture è spesso del tutto casuale, mi sono trovato a leggere Dostoevskij e Malamud, Carrère e Landolfi o ancora Bulgakov e Carlo Rovelli, insomma senza che ci fosse un minimo di collegamento o attinenza che legasse le scelte di lettura da abbinare.
L’accoppiata che mi sta impegnando con gran soddisfazione in questo momento però, pur essendo anch’essa dovuta a scelte avvenute casualmente, mi sta proponendo delle connessioni formidabili e inattese. Innanzitutto vorrei dire che se Q di Luther Blissett è un grande romanzo storico, che molti conoscono e molti hanno apprezzato, Il quinto evangelio di Mario Pomilio, che fino a poco tempo fa neanche conoscevo, è veramente un capolavoro assoluto, da annoverare tra i più grandi libri della letteratura del 900, non solo italiana, e quando lo finirò se ne sarò capace vorrei condividerne un commento che ne possa evidenziare lo spessore, per ora vorrei solo sottolineare una certa attinenza di contenuti tra i due libri, o meglio un’attinenza che a prima a vista non esisterebbe perché Il quinto evangelio può sintetizzarsi come una dotta e rigorosa indagine filologica sulle tracce di un fantomatico quinto vangelo del tutto romanzata benché venga mostrata e in effetti appaia come assolutamente veritiera e Q invece è un romanzo incentrato su vicende legate agli albori della riforma protestante, ma la lettura simultanea mi ha fatto trovare nel primo cose che poi leggevo nel secondo regalandomi lo stupore tipico delle coincidenze.
Concludo dicendo che le similitudini attengono alle motivazioni che diedero inizio alla riforma di Lutero e alle ribellioni scaturite dal fervore di Thomas Muntzer, che si ergeva a difensore del santo Vangelo dall’empietà della Chiesa e dei potenti del tempo, per qual che riguarda Q, e le motivazioni, nel romanzo di Pomilio, dietro l’agire di alcuni uomini in reazione al tradimento perpetrato dalla Chiesa nei confronti del Verbo reso silente a suon di imposizioni, c’è un filo conduttore religioso che si presenta in più parti che sa di eresia d’altri tempi. Insomma, questa tra Q e il quinto evangelio si sta dimostrando una combinata di letture assai esaltante.
Un’ultima cosa: il titolo e il tema trattato dal libro di Pomilio non traggano in inganno, questo è un capolavoro della letteratura italiana che non ha nulla a che vedere con i romanzi alla Dan Brown, che non voglio assolutamente denigrare ma sono tutt’altra cosa, piuttosto lo potrei accostare al miglior Umberto Eco
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