DUE LIBRI A CONFRONTO: UN’AMICIZIA Silvia Avallone – MENZOGNA E SORTILEGIO Elsa Morante

DUE LIBRI A CONFRONTO: UN’AMICIZIA Silvia Avallone – MENZOGNA E SORTILEGIO Elsa Morante

 

Un'amicizia S. Avallone
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Cosa conta? Essere o apparire? Si è sempre cercato di sfuggire la realtà con la finzione?
Il parallelismo tra i due libri lo fa la stessa Avallone, citando Menzogna e Sortilegio a più riprese nella sua storia.
 
E in effetti anche in Menzogna e Sortilegio i personaggi vivono una loro vita “virtuale” nessuno accettando di essere quello che gli è toccato in sorte di essere. Cosi come Beatrice in Un’amicizia vive solo attraverso la sua esistenza “social”, esiste solo nel mondo effimero e virtuale
Ma alla fine Beatrice ha almeno un talento, quello che tutti i personaggi di Menzogna non posseggono: tutti vorrebbero elevarsi dalla loro condizione, si atteggiano, fingono di essere quelli che non sono ma niente fanno, a parte guardare ai loro pari come a degli inferiori, concretamente, per migliorare. Per pigrizia, presunzione o vigliaccheria.
 
 
 
 
 
Lamentosi e non lottatori, più parenti della “positiva” Elisa, che pure si ritrae dal modo dopo aver perso Beatrice, che della “vincente” Beatrice.
 
La finzione e la menzogna, più che il sortilegio, aleggiano nel libro della Morante: Teodoro inganna la maestrina Cesira, fingendosi un gran signore.
 
Francesco inganna Anna che a sua volta pensa solo a Edoardo, il quale tenta di ingannare se stesso, sulla sua sorte e sul rapporto con gli altri.
Alessandra tradisce Donato.
 
Rosaria tradisce Francesco con Edoardo, che la costringerà a lasciarlo con un inganno-
Tutti I personaggi costretti a ripetere errori ed atteggiamenti dei genitori, perfino Elisa, in una girandola di illusioni che del sortilegio hanno ben poco.
 
 
 
 
 
Fino alla grande illusione delle lettere scritte da Anna, che oramai vive un suo mondo e una sua storia d’amore illusoria.
Personalmente non amo i “Grandi Classici” ma non posso negare il genio della Morante, che crea con la sua abilità lessicale, un feuilleton, usando volutamente un linguaggio ampolloso e stucchevole tipico dei romanzi ottocenteschi, anche se la vicenda sembra svolgersi intorno all’inizio del ‘900, a meno di anacronismi.
 
E’ stata dura masticare Menzogna e Sortilegio, una sorta di Purgatorio, ma alla fine non sono proprio riuscito a staccarmi dalla Morante.
La Avallone, dal canto suo, crea una vicenda credibile, uno spaccato di vita vera/virtuale. Forse un po’ troppo prevedibile nelle conseguenze, e un po’ troppo appiattita sull’archetipo dell’influencer (di UN influencer) ma godibile e scorrevole.
 
 
 
 
 
Difficilmente due opere potrebbero essere più agli antipodi e tuttavia toccarsi tanto attraverso le pieghe del tempo.
 
Ma forse entrambi stanno a dimostrare che niente, nell’animo umano, cambia mai del tutto. Amore, Potere, Denaro: cambiano i mezzi per ottenerli, le tecnologie, gli oggetti (dall’anello con le due pietre preziose alla macchina fotografica, dalle lettere ai blog) ma non i sacrifici e le vittime che lastricano la strada dietro di noi.
 
Di Luca Ridondelli
 
DUE LIBRI A CONFRONTO: UN’AMICIZIA Silvia Avallone – MENZOGNA E SORTILEGIO Elsa Morante
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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