È la Festa della Mamma: ricordiamo le madri più famose della Letteratura
Fare un elenco che incontra il favore di tutti è pressoché impossibile, ma si possono ricordare le madri che nel bene o nel male sono diventate le più famose. Chiarendo che questa NON è una classifica, ecco in ordine sparso quelle che mi sono venute in mente e perché.
1) “Medea” di Euripide, una delle figure principali e più controverse della mitologia greca, che uccide i suoi figli per vendetta.
2) Hester Prynne di “La lettera scarlatta” di Nathaniel Hawthorne, che viene processata per adulterio dopo aver dato alla luce una bimba.
3) la signora March in “Piccole donne” di Louisa May Alcott, che si ritrova da sola ad allevare le sue quattro figlie mentre il marito è al fronte.
4) la signora Ramsay di “Gita al faro” di Virginia Woolf, vera e propria proiezione della madre della scrittrice e personaggio centrale del romanzo, sempre prodiga di affetto e di cure per il marito e per i figli.
5) la protagonista di “Madre coraggio e i suoi figli’ di Bertolt Brecht, una popolana indurita dalla guerra che incarna il doppio ruolo di affarista senza scrupoli e di madre protettiva.
6) la Isabel di “Paula” di Isabel Allende, che al capezzale della figlia ammalata di porfiria, la accompagna nel suo ultimo viaggio.
7) la protagonista di “La madre” di Grazia Deledda, che scopre che suo figlio, parroco di un paesino, si è innamorato.
8 ) Rossella di “Via col vento“, considerata una madre anaffettiva, in quanto perlopiù presa a difendere il suo amore per Ashley, o a risollevare le sorti di Tara.
9) “Madame Bovary” di Gustave Flaubert, che entra ancora più in depressione dopo aver partorito.
10) “Zia Mame” di Patrick Dennis, che madre biologica non è, ma che inserisco perché “madre” è anche chi ci cresce. Zia Mame con le sue stravaganze e le sue peripezie insegna al nipote a non fermarsi davanti a nulla.
11) Ida Ramundo de “La Storia” di Elsa Morante, una maestra elementare, vedova, ebrea nella Roma occupata della seconda guerra mondiale, ogni sua azione è un gesto materno, di dono, di vita.
12) La madre del protagonista di “Furore” di John Steinbeck, chiamata semplicemente MA’, una donna determinata, ma anche affettuosa.
13) Angela in “Le ceneri di Angela” di Frank McCourt, madre del protagonista, si adopera in ogni modo per cercare di mandare avanti la famiglia e sopravvivere alla miseria quotidiana.
14) La madre di Cecilia de “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni. Personaggio secondario, compare in uno degli episodi più toccanti del romanzo (capitolo XXXIV): con il suo dolore e l’amore per la figlia morta di peste riesce a commuovere anche i rudi monatti, incaricati di recuperare le salme dei defunti.
15) La Sethe di “Amatissima” di Toni Morrison, un’indomabile donna di colore che si ribella al proprio destino compiendo un percorso drammatico attraverso l’orrore della schiavitù, la forza dell’amore materno e il peso di un indicibile segreto.
16) Cesira di “La ciociara” di Alberto Moravia, una madre forte che non si lascia scoraggiare dalle difficoltà ed è sempre pronta ad agire.
17) Vianne in “Chocolat” di Joanne Harris, una donna libera e anticonformista, ma madre accogliente e premurosa.
Quali solo le vostre preferite e quali altre aggiungereste e perché?
Di Massimiliano Caruso
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