ESTENSIONE DEL DOMINIO DELLA LOTTA, di Michel Houellebecq (La nave di Teseo – maggio 2019)
Non sono una critica letteraria e non ho nessuna aspirazione a diventarlo.
Leggo da quando ho imparato a farlo e la mia passione è la narrativa. Amo le storie. Nelle storie trove risposte senza cercarle. Risposte a domande che erano in attesa da un po’ e di cui posso anche essermi dimenticata, finché non trovo per caso quella risposta.
Il mio rapporto con i romanzi che leggo è quindi molto personale, ha più a che vedere con la mia vita che con la letteratura. È quindi estremamente soggettivo ogni commento che scrivo, e di scarso interesse per chi cerca altro.
Questa premessa è necessaria prima di dire cosa mi ha lasciato l’ultimo libro letto: “L’estensione del dominio della lotta” di Michel Houellebecq.
Mi era stato consigliato nei commenti al mio post su Le Particelle Elementari e sono corsa a leggerlo.
Houellebecq è di sicuro uno degli autori viventi più interessanti. La sua prosa è semplice e si legge in scioltezza, ma i temi sono un’altra cosa.
Anche questo romanzo, come le Particelle, è un libro sull’uomo.
Il finale delle Particelle mi aveva spiazzato ma mi aveva anche dato un senso di apertura sul futuro. L’uomo ricreava in qualche modo un se stesso nuovo, rinascendo da ciò che era e rendendo omaggio a quel sé che non esisteva più.
Qui non c’è luce finale, nemmeno una piccola piccola. Sono stata male, dopo aver chiuso il libro. Segno di quanto mi risuonasse e angosciasse quello che ho letto.
Si potrebbe chiedermi se ho bisogno di un finale consolatorio. Non è questo.
Però ho bisogno di non oscurare del tutto la speranza.
Ho altri libri da leggere di Houellebecq, ma ora mi concedo una pausa con un libro scacciapensieri.
Comunque confermo che Houellebecq è davvero un grande autore.
Recensione di Carla Benedetti
ESTENSIONE DEL DOMINIO DELLA LOTTA Michel Houellebecq
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