Facciamo memoria per…ritrovare – La misteriosa fiamma della regina Loana Umberto Eco

Facciamo memoria per…ritrovare

La misteriosa fiamma della regina Loana, di Umberto Eco

 

 

“Noi siamo la nostra memoria. La memoria è l’anima”

Mi sono approcciata a questo libro con grande, grandissima curiosità.

Il libro me lo ha consigliato un amico di cui fido ciecamente, Mirco Cittadini e per questo l’ho inserito a scatola chiusa in un circolo letterario dal titolo “Facciamo memoria per…ritrovare”

La storia narra di Gianbattista Bodoni, detto Yambo, che si risveglia in un letto d’ospedale dopo un “incidente” assolutamente privo della memoria episodica, cioè Yambo non sa più chi è e da dove viene.

Ricorda perfettamente avvenimenti storici, luoghi geografici, citazioni di alta letteratura ma non ricorda il suo mestiere, sua moglie, le sue figlie, la sua casa, i suoi amici e colleghi, la sua vita.

Insomma Yambo è come un guscio vuoto, un bellissimo e coltissimo guscio vuoto.

Per tutto il romanzo, come un novello Adamo, cerca di ricostruirsi, di riappropriarsi del suo passato attraverso i ricordi degli altri, di chi gli è stato vicino dall’adolescenza, nei luoghi che lo hanno visto crescere, la casa dei nonni a Solara nelle Langhe.

Tema principale del romanzo è l’importanza della memoria, non solo quella personale. La memoria è necessaria per proiettarsi verso il futuro, come un atleta, che non può andare avanti se prima non compie un passo indietro.

Eco ha strizzato l’occhio al grande Proust e alla sua Recherche, facendo ritrovare a Yambo la sua memoria non da sensazioni interiori ma da oggetti esterni: romanzi, libri di scuola, quaderni, riviste, giornali, canzoni.

E grazie a questi, insieme a Yambo, ricostruiamo la memoria collettiva del nostro paese nel periodo forse più buio, il fascismo e la seconda guerra mondiale.

Ma Eco non si ferma qui, ovviamente, sarebbe troppo poco e sarebbe banale.

Eco, da grande filosofo quale è stato, va oltre e fa formulare a Yambo una domanda cruciale:

“Saprò risalire alla parola finale? Quale? Io?”

Chi siamo e cosa ci muove?

Prima di tutto la presa di coscienza politica e civica, siamo esseri umani che vivono in una società e poi l’amore, quello che ci trasforma, che ci migliora, che ci salva dai sensi di colpa, che dissipa la nebbia dei momenti bui, che ci fa uscire dalla zona di conforto e ci mette in discussione, l’amore che move il sole e l’altre stelle, l’amore che vince su tutto.

E poi la ricerca, la ricerca costante.

Perché c’è qualcosa dentro l’uomo, c’è una punta di mistero che rimane e che deve rimanere inconoscibile perché solo così è spinto a continuare la sua ricerca, a meditare, a voler capire, a filosofeggiare, a domandarsi.

Se tutto ci fosse svelato, la vita dell’uomo non avrebbe senso, perché il senso lo avrebbe già trovato.

E Yambo ha svelato il segreto della misteriosa fiamma della Regina Loana?

Non sta a me raccontarlo!

Il finale è assolutamente aperto a più di una interpretazione.

Quello che è certo è che Yambo ha coltivato e ricercato la sua fiamma per oltre 40 anni, e quella fiamma l’ha tenuto vivo, attento, ricettivo e pronto alla visione del suo Aleph “dal quale trasluceva non l’infinito mondo ma lo zibaldone dei suoi ricordi”

“Noi siamo la nostra memoria. Quando morirò ricorderò tutto”

Umberto Eco

Buona Lettura!

Di Cristina Costa

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