FANTASMA D’AMORE, di Mino Milani
L’isolamento di queste settimane ha prodotto in tanti di noi effetti strani. Fra la varie cose, difficoltà nel prendere sonno, ansia, nei peggiori dei casi insonnia. O come al sottoscritto un susseguirsi di sogni, dove l’inconscio ha trovato campo libero nell’andare a ripescare volti e situazioni del passato, nella fattispecie amori degli anni giovanili, o magari più recenti, ma comunque ufficialmente relegati nel cassetto delle situazioni “finite”, passate.
Di quelli insomma che non ti aspetteresti di ritrovare lungo la tua strada, e nemmeno nei tuoi sogni, perché o li hai dimenticati, oppure hai solennemente deciso che ormai erano acqua passata.
Ma per l’inconscio passato e presente sono fattori che non contano. Basta poco perché un volto, un’immagine, un’emozione, riprenda attualità e prepotentemente anche il suo spazio.
Basta un sogno, o appunto un incontro fortuito su un autobus, proprio come accade a Nino all’inizio di questo libro, per rendersi conto che all’improvviso il fattore tempo può perdere di significato. Un’emozione passata diventa un’emozione presente, un volto che avevi dimenticato (e che magari inizialmente nemmeno riconosci), può riprendere gradualmente le proprie fattezze, e con esso tutti i suoi significati smarriti.
Specialmente se sei un uomo o una donna “di mezza età” come l’ordinario Nino Monti, con il suo trascorso, la sua routine, gli affetti, la famiglia, gli amici.
Può capitare che qualcuno, dal passato, possa “ritornare”, e magari dirti che non ti ha mai dimenticato, che sei sempre stato il suo grande amore mai pienamente vissuto.
Poi che te lo dica di persona, o attraverso un sogno, cambia poco. E’ una cosa che ti rimane lì e che non puoi ignorare. Che si tratti di una persona in carne ed ossa, o addirittura di un fantasma, alla fine non ha poi tutta questa importanza.
Perché in fondo, se una situazione ha effetti reali per te, tale da cambiare il tuo stato d’animo, o spingerti addirittura a fare cose fuori dall’ordinario, allora a suo modo è reale. Anche se fosse un semplice pensiero o una fantasia, della durata di qualche secondo, o di una situazione “vissuta” nell’arco di qualche settimana come succede a Nino, è qualcosa che comunque si può sentire, toccare e persino desiderare in modo pieno, carnale.
Forse è capitato a tutti, o forse no. Va detto comunque che il buon Mino Milani in questo libro è stato davvero bravo nel giocare lungo questa sottile linea che separa il reale dall’irreale, ed è sempre interessante constatare come in certi momenti alcuni libri ti chiamino per davvero, trovando una singolare connessione con i tuoi stati d’animo.
Recensione di Alessio Bertolani
FANTASMA D’AMORE Mino Milani
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