FAUBOURG, di Georges Simenon (Adelphi)
De Ritter è un piccolo imbroglione che ha girato il mondo vivendo di espedienti. Conosce Lea in una casa di tolleranza e, grazie alle sue doti di affabulatore, la convince a seguirlo. La donna è inizialmente convinta della possibilità di cambiar vita e addirittura di far soldi.
De Ritter porta Lea nella sua città natale dove manca da oltre venti anni e dove nessuno, inizialmente, lo riconosce, neanche la vecchia madre. La piccola cittadina di provincia è, per la strana coppia, una specie di prova generale prima di cominciare a far soldi sul serio. Ma Lea si disillude subito.
De Ritter è un dilettante e non va oltre qualche piccolo imbroglio e sembra proprio che l’aria di casa lo stia trasformando. Il nostro protagonista ritrova atmosfere e personaggi di un tempo, si propone come collaboratore del giornale locale, riallaccia rapporti con la vecchia zia, la madre e anche con una ragazza, ormai quarantenne, che un tempo conosceva bene…. Lea vorrebbe ripartire ma De Ritter non vuole assolutamente. Insomma il romanzo scivola verso un futuro incerto e complicato con finale a sorpresa.
Il romanzo parte un po’ sottotono ma si riprende abbondantemente. La tormentata personalità del protagonista è molto interessante. Forse è una lettura consigliata a chi già conosce bene Simenon, i suoi personaggi e la sua provincia francese così genuina.
Recensione di Stefano Benucci
FAUBOURG Georges Simenon
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