FIGLIE DELLA RESISTENZA. La storia dimenticata delle combattenti nei ghetti nazisti Judy Batalion

FIGLIE DELLA RESISTENZA. La storia dimenticata delle combattenti nei ghetti nazisti, di Judy Batalion (Mondadori – gennaio 2023)

“Nessun movimento rivoluzionario, men che mai giovanile, ha mai dovuto affrontare problemi simili ai nostri: il fatto puro e semplice dello sterminio, della morte. Noi lo affrontammo e trovammo una risposta. Trovammo una via … l’haganah [la difesa].” (Chajka Klinger, Dirigente di Hashomer Hatzair e dell’organizzazione combattente a Będzin)

Questo libro dell’ebrea canadese Judy Batalion, storica, riporta alla luce le vicende dimenticate di un gruppo di giovani donne fra i 16 e i 25 anni che, fra Vilna e Cracovia, si unirono alla Resistenza ebraica e che, provenendo e operando in oltre novanta ghetti dell’Europa orientale e nelle principali città polacche, combatterono senza esclusione di colpi.

Scrive Batalion: “Queste ‘ragazze del ghetto’ corruppero guardie della Gestapo, nascosero pistole in pagnotte di pane e aiutarono a costruire reti di ricoveri sotterranei. Flirtarono con i nazisti, comprandoli con vino, whisky e dolci, e poi li uccisero senza farsi scoprire. Svolsero missioni di spionaggio per Mosca, distribuirono documenti falsi e volantini, e rivelarono al mondo ciò che stava accadendo agli ebrei. Assistettero i malati e insegnarono ai bambini; compirono attentati alle linee ferroviarie tedesche e fecero saltare la rete elettrica di Vilna. Si vestivano da non ebree, lavoravano come domestiche nella parte ariana della città e aiutavano gli ebrei a fuggire dai ghetti attraverso le fogne e le canne fumarie, scavando passaggi nei muri e strisciando sui tetti. Corruppero aguzzini, scrissero bollettini per le radio clandestine, tennero alto il morale degli altri membri della resistenza, negoziarono con i proprietari terrieri polacchi, ingannarono agenti della Gestapo inducendoli a trasportare valigie piene di armi, crearono un gruppo di nazisti antinazisti e, ovviamente, si occuparono di gran parte dell’amministrazione della resistenza.”

Una straordinaria pagina di Storia che è rimasta a lungo dimenticata e finora quasi sconosciuta.

 E’ un bellissimo libro ampiamente documentato perché basato su diari, memoriali, testimoni dello Yad Vashem, articoli contemporanei ed anche su interviste dell’autrice con figli, parenti, conoscenti di quelle donne combattenti. Avvincente come un romanzo e con protagoniste che “bucano la pagina” ma anche emotivamente parecchio impegnativo per la tragicità dello scenario e delle imprese ad altissimo rischio di queste donne.

Un libro che recupera dall’oblio la memoria di tante giovani donne che si opposero in tutti i modi – anche con le armi – agli invasori nazisti ed allo sterminio; donne molte delle quali perirono in circostanze altamente drammatiche. Questo libro rende loro giustizia

Recensione di Gabriella Alù

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