FIORIRÀ L’ASPIDISTRA, di George Orwell
Se è vero che nel gradimento di un libro conta anche il momento in cui lo si legge, vi dirò che l’ho letto in luglio col sole che dardeggiava implacabile per cui sono grata a Orwell di avermi trasportato nella Londra degli anni ’30 con l’ inverno incipiente e le prime nebbie che aleggiano intorno ai lampioni.
Che frescura, anche se virtuale!
Qui vive il 29enne Gordon Comstock aspirante poeta ma in realtà commesso in una libreria.
L’autore si dilunga molto nel descriverne la vita miserabile, ma c’è un perché: ciò che il sognatore Gordon detesta più di tutto è la vita borghese, il capitalismo-consumismo nascente. Per lui significa avidità di soldi, desiderio di rispettabilità, falsa morale.
E quelle case decorosamente conformiste con l’immancabile aspidistra alla finestra, e la ricerca del “buon posto fisso”!
Che mondo volgare per il nostro Gordon.
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L’aspidistra eretta a simbolo di quel mondo è davvero una pianta banale, un ciuffo di foglie coriacee e lanceolate, mai un fiore, ci si dimentica di innaffiarla ed essa continua a vegetare sfidando il tempo.
Avendo rifiutato il posto fisso, il giovane scende sempre più in basso, vive di stenti ma libero dalla schiavitù del “Dio danaro.”
I suoi problemi coinvolgono l’amico Philip teorico marxista ma grondante ricchezza da tutti i pori e la sua innamorata Rosemary, una bella figura di donna insieme dolce e razionale.
L’atteggiamento di Gordon e’ però ambiguo: rifiuta il danaro ma nello stesso tempo è ossessivamente convinto che senza di esso non sarà mai stimato né amato.
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Viene il dubbio che più che contro l’ideologia borghese, debba fare i conti con la sua scarsa maturità e capacità di discriminare.
Non posso spoilerare il seguito, ma posso dire che l’aspidistra se tenuta all’aperto ogni tanto ci regala un fiore, uno strano fiore rosso e stellato che sbuca direttamente dal terreno.
Un Orwell inconsueto che ci concede alla fine uno spiraglio di ottimismo.
Ma è un lieto fine o una resa incondizionata?
Per chi ha apprezzato i suoi libri più noti, può essere interessante leggere questa opera giovanile che rivela e completa la genesi del
pensiero orwelliano e la sua critica alle ideologie che qui è ancora allo stato embrionale.
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Recensione di Ornella Panaro
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FIORIRÀ L’ASPIDISTRA George Orwell
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