GELO per i bastardi di Pizzofalcone, di Maurizio de Giovanni
Estratto
Andiamo a casa.
Lasciamoci alle spalle il freddo, il vento e la stupidità della gente. Andiamo a casa, dove tutto è sicuro, tranquillo. Dove non c’è pericolo.
Andiamo a casa, fra i nostri mobili, negli spazi che conosciamo tanto bene da poterci muovere bendati e al buio.
Andiamo a casa. E’ un posto sicuro.
L’unico dove potremo essere sereni. E inseguire quell’illusione distruttiva che è la felicità.
Commento
Il rischio che si corre a leggere saghe scritte in modo che siano comunque testi a sé stanti, sta nel sapere (già al quarto libro per quel che mi riguarda) che struttura avrà la nuova avventura.
De Giovanni non si smentisce: due casi, uno apparentemente più semplice e più in ombra e un altro che porta il commissariato sotto i riflettori di stampa e televisione nazionale.
Poi ci sono quei capitoli in cui parlano, o pensano, dei personaggi non immediatamente identificabili che hanno a che fare con l’uno o l’altro caso, fino ad arrivare alla conclusione.
Ho due considerazioni da fare in merito. La prima è questa: contrariamente a quello che ci si aspetterebbe, il fatto di avere presente la struttura, non toglie nulla al libro. Si ha comunque voglia di leggerlo fino in fondo.
La seconda è che, sempre a differenza di ciò che si potrebbe pensare, l’indagine, in questo libro più che negli altri letti finora direi, non occupa un posto centrale.
E’ la reazione della squadra ai casi che mena fendenti alla mente del lettore e va a segno.
Ognuno è Bastardo a modo suo.
Quando definiamo una persona “bastarda” a cosa ci riferiamo esattamente? A tutta una serie di caratteristiche poco raccomandabili, ovviamente.
Torniamo di nuovo sulla personificazione del Commissariato. Questo essere fondamentalmente bastardo, deve cercare il modo di saltarci fuori perché vogliono ucciderlo. Vogliono chiuderlo, smembrare la squadra. In questo contesto l’indagine diventa importante.
Se riusciranno a trovare il colpevole, si metteranno al sicuro.
La squadra lavora giorno e notte; addirittura si arriverà al punto in cui si starà quasi mettendo dentro qualcuno a seguito di una ipotesi e non di prove concrete.
Il Bastardo non vuole morire, ma cosa è disposto a fare?
Il Bastardo ha una coscienza: nessuno di noi ci avrebbe scommesso un centesimo, ma ce l’ha e la mette in campo anche se ciò potrebbe voler dire mandare alle ortiche sacrifici.
Mettetevi contro il Bastardo, ma state attenti: può avere molte facce.
Recensione di Rita Annecchino
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