GHIACCIO NOVE Kurt Vonnegut

Ghiaccio nove

Cosa facevano gli americani di una certa importanza il giorno in cui fu sganciata la prima bomba nucleare? Cosa faceva soprattutto il dottor Hoenikker, lo scienziato che quella bomba contribuì a creare? Jonah, il protagonista del libro “due mogli orsono, più di 250.000 sigarette e 50.000 cicchetti” raccoglie materiale per un libro intitolato Il giorno in cui il mondo finì. E lo fa cercando di intervistare le persone più vicine allo scienziato. Sulle tracce di uno dei suoi figli e del misterioso Ghiaccio-nove, una delle innumerevoli scoperte di Hoenikker – la più pericolosa – finisce su un’isola sperduta nel Mar dei Caraibi, dove viene ammaliato da una donna incantevole e illuminato da una nuova visione della vita: il Bokononismo e le sue menzogne agrodolci.

“Tutte le verità che sto per dirvi sono spudorate menzogne”.
Si tratta di un credo basato dichiaratamente sulla menzogna: il suo principio fondamentale è che tutte le religioni esistenti – incluso il bokononismo stesso – siano costituite unicamente da bugie. Tuttavia, se tali bugie sono innocue, possono permettere a chi crede in esse di avere una vita felice, e tale è appunto lo scopo del Bokononismo.”

Così, solo per darvi un’idea di quello che si può trovare in questo incredibile libro. Sfugge da qualsiasi etichetta: apparentemente “semplice” fantascienza, affronta con ironia e leggerezza temi importanti come il rapporto Uomo Dio o l’incubo della fine del mondo e della distruzione dell’umanità.

Da leggere.

Recensione di Elena Gerla
GHIACCIO NOVE Kurt Vonnegut

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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