GIUSTIZIA Friedrich Dürrenmatt

GIUSTIZIA, di Friedrich Dürrenmatt (Adelphi)

«Il comandante era disperato … Un omicidio senza motivo per lui non era un delitto contro la morale, bensì contro la logica».

Sin dalle prime pagine conosciamo il colpevole, in questo romanzo “anti-poliziesco” , come è più volte stato definito. È il movente il grande punto di domanda. Cosa ha spinto il consigliere cantonale Kohler a commettere un efferato delitto, sotto gli occhi di numerosi testimoni?

Perché l’assassino trascorre la sua prigionia in un apparente stato di serenità, fra cesti di vimini da intrecciare e amabili conversazioni con i secondini? Perché l’avvocato Spät viene assunto dall’assassino per difenderlo in appello e come farà l’avvocato a dimostrare alla giuria l’innocenza del suo assistito?

Ma soprattutto, quali le conseguenze del delitto, che assume sempre più le sembianze di un esperimento sociologico?

Una catena di eventi prenderà le mosse dall’omicidio, in un crescendo di suspense e tensione, fra manoscritti, testimonianze, e confessioni.

Profonda riflessione sulla giustizia, sui suoi limiti, le sue contraddizioni. Un ritratto grottesco dell’animo umano, tratteggiato con sapienza e spietata ironia. Una partita a biliardo dall’esito imprevedibile, giocata da un Dio severo e castigatore.

Dal genio del grande drammaturgo svizzero, l’ennesima prova di uno sconfinato talento.

«Mi avvio alla morte non come uno scienziato, che per amore della scienza giustizia se stesso in un esperimento, muoio perché analizzo il mio caso fino alle estreme conseguenze».

Friedrich Dürrenmatt

“Giustizia”

Traduzione di Giovanna Agabio

Adelphi.

Recensione di Valerio Scarcia

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