GLI ALTRI, di Georges Simenon (Adelphi – settembre 2023)
«Lo zio Antoine è morto martedì, vigilia di Ognissanti, probabilmente intorno alle undici di sera. Quella stessa notte Colette ha tentato di buttarsi dalla finestra». L’inizio di quesfo romanzo, scritto in forma di diario, ci cala immediatamente nella realtà di una famiglia con tutte le sue contraddizioni, i suoi rancori e i suoi segreti. Attraverso la voce del narratore, «un mediocre soddisfatto» dalla vita in famiglia piuttosto ambigua, viviamo i principali momenti che precedono le esequie dello zio e, soprattutto, l’apertura del testamento, attimi capaci di suscitare le azioni più disparate tra arrivisti, egoisti e inaspettati altruismi.
Simenon ancora una volta parte da un fatto ordinario, su per altro cui indugia vermaente poco perchè non è l’elemento che più gli interessa, per raccontarci in modo semplice ma efficace la dimensione di una famiglia qualsiasi, fatta di persone cariche di segreti, rancori sopiti e scheletri nell’armadio più o meno scomodi, e ne segue in qualche kodo l’evoluzione, soffermandosi ancora una volta sul piano psicologico dei protagonisti e analizzandone quasi scientificamente le reazioni. Un romanzo forse meno brillante di altri che ho letto ma che ha senza dubbio un suo fascino soprattutto nella sua capacità di delineare, nella sua coralità, le pulsioni più o meno inaspettate dei singoli protagonisti e il ritratto della dimensione famiglia, un luogo dove dietro la maschera dei legami di sangue si cela molto più di quel che appare.
Recensione di Enrico Spinelli
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