GLI INNAMORAMENTI, di Javier Marias
Fine di una storia. Una coppia fa colazione in un bar, dopo aver accompagnato i figli a scuola, e viene osservata con attenzione da un’altra cliente, Maria. Agli occhi di quest’ultima la coppia rappresenta la quintessenza dei perfetti innamorati e si stupisce che, pur sposati con figli, sembrino completamente assorbiti l’uno dall’altra, come se fossero immuni dalla noia della routine coniugale. Maria ama questa coppia ma non sa nulla di loro come ogni osservatrice esterna. Un giorno la coppia scompare e Maria scopre per caso che il marito risulta morto tragicamente.. Marias anche questa volta ci stupisce con un’analisi profonda dei sentimenti, con particolare riferimento alla nascita e alla morte delle relazioni. Come nasce un innamoramento?
E come una morte come evento naturale può mettere fine all’amore così grande che sentivamo per una persona? Quali sono i meccanismi che ci possono portare, passata la disperazione, a lasciar sbiadire il ricordo del defunto e quasi a paventarne un impossibile ritorno? Marias omaggia la grande letteratura francese, citando il racconto di Balzac sul colonnello Chabert, che creduto morto in battaglia, ritorna dopo molti anni a reclamare nome e moglie, nel frattempo risposata con figli. Contemporaneamente sempre grazie a Balzac nel romanzo si inserisce l’argomento del fatto delittuoso, l’assassinio, che, lungi dal portare uno sconvolgimento dell’ordine naturale, sembra un fatto quasi banale, perché provocato dagli stessi motivi in tutto il globo, e quasi indegno di essere scoperto.
Un libro da leggere per la maestria delle descrizioni dell’anima umana, in cui è impossibile in qualche modo non ritrovarsi.
Recensione di Eleonora Benassi
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