GLI INTRAMONTABILI: IL BALLO Irène Némirovsky

GLI INTRAMONTABILI: IL BALLO, di Irène Némirovsky (Adelphi)

 

“Alla fine, tutte le passioni sono tragiche, tutti i desideri maledetti, perché si ottiene sempre meno di quel che si è sognato”

Dopo aver scoperto la straordinaria penna di Irène Némirovsky con il suo capolavoro “Suite francese”, mi sono catapultata in biblioteca e ho preso in prestito “Il ballo”, con l’intenzione di leggere tutte le sue opere.

L’ho letto in meno di due ore sdraiata nel letto mentre la dolce aria frizzantina di un novembre primaverile rendeva la stanza un piccolo paradiso di pace.

98 pagine: un concentrato di stile trainante e coinvolgente.

“Il ballo” di Irène Némirovsky è un capolavoro di narrativa breve che cattura con precisione chirurgica le tensioni familiari e le dinamiche sociali della Parigi degli anni ’20.

“Il ballo” è un ritratto affilato e penetrante delle dinamiche familiari e delle aspirazioni sociali nella Parigi degli anni ’20. Attraverso gli occhi della giovane Antoinette Kampf, Némirovsky ci conduce in un viaggio emotivo, dove la ricerca di affermazione e amore si scontra con le rigide aspettative di una madre ossessionata dall’apparenza e dal prestigio.

La scrittura di Némirovsky è un tessuto di parole che avvolge il lettore, evocando con delicatezza crudele e precisione spietata le emozioni più profonde, così realistiche da fare male.

La capacità di Irène Némirovsky di creare un ambiente familiare tossico, la potenza di descrivere, attraverso le parole di Antoniette, i conflitti adolescenziali sono indiscutibilmente doti di una scrittrice di un talento straordinario.

Il sabotaggio del ballo, atto di ribellione di Antoinette, non è solo un gesto di vendetta, ma un grido disperato di libertà e identità. Ogni pagina è intrisa di una tensione sottile, che esplode in un climax di rivelazioni e introspezioni.

“Il ballo” è un’opera che, con la sua prosa classica e la sua acuta analisi psicologica, lascia un’impronta indelebile nell’animo del lettore.

È una riflessione potente sulla vanità, la vendetta e la complessità dei legami familiari, soprattutto madre/figlia, risuonando con una forza universale e senza tempo.

“Nessuna età è immune alla sofferenza e al dolore. Nessuna età è immune alla cattiveria, all’invidia e alla vendetta: bambini, adolescenti, adulti e vecchi.

Lo so, è un’affermazione brutta, ma il segreto è non fermarsi alle apparenze e sapere amare, senza trascurare il rispetto di sé stessi, le imperfezioni altrui e sapere cogliere i segnali di ciò che non viene mai esplicitamente detto, soprattutto in quell’ambiente che si chiama famiglia”.

Recensione di Patrizia Zara

GLI INTRAMONTABILI: SUITE FRANCESE Irène Némirovsky

GLI INTRAMONTABILI: SUITE FRANCESE Irène Némirovsky

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