GLI INTRAMONTABILI: LA FATTORIA DEGLI ANIMALI, di George Orwell
A dire il vero, la mia ultima lettura è stata “Fiorirà l’aspidistra” dello stesso Orwell. Nel corso della lettura però mi echeggiavano nella mente i suoi due libri più noti : 1984 e il suddetto.
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La fattoria degli animali” ha il pregio di prestarsi – come accade spesso per i libri importanti – a vari livelli di lettura.
Un piccolo libro di 120 pagine che è favola, allegoria, ironica e graffiante satira e, a suo modo, ricostruzione storica.
Non è difficile identificare nei vari animali i protagonisti della rivoluzione russa: il teorico Lenin (il Maggiore) il sanguinario Stalin (il verro Napoleone) l’infaticabile Stakanov (Gondrano) e tutta la galleria di animali con difetti umani. Essi ci regalano scene spassose,
una per tutte: per cacciare il fattore si gettano nella Battaglia della Stalla al grido del loro inno “Bestie d’Inghilterra” coniato dal vecchio Maggiore, il maiale che col suo appassionato discorso li ha resi consapevoli di essere sfruttati.
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I temi delle ideologie, del totalitarismo, del culto della personalità furono sempre presenti in Orwell, e’ vero che egli pubblicò le sue opere
fondamentali al termine della 2°guerra mondiale con le tragedie causate da quelle premesse.
Ma è un monito anche oggi, per quanto noi abbiamo, credo, più anticorpi.
Però anche conoscendo poco quei fatti, si può leggere questo libro come storia di tutte le dittature e della stessa natura dell ‘ uomo sul quale l’autore non apre spiragli alla speranza.
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E per gli adolescenti? Qualcuno dice che è prematuro consigliarlo perché un ragazzo non capirebbe a fondo il contenuto.
Ma – mi chiedo – un libro si legge solo quando si capisce tutto, ma proprio tutto dell’argomento? Porrei come unico limite lo scarso amore per la lettura. Diversamente si può leggere come favola, i ragazzi intuiscono le dinamiche che si creano in un gruppo, sia pure di maiali.
E poi c’è il tempo di rileggere, più adulti.
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Un libro valido, ripreso dopo anni ci regala il sottile piacere di scoprire altre valenze, altre
profondità e poi, sorprendentemente, ci parla di noi stessi, di come siamo cambiati, di quanto siamo maturati o di come siamo maturati.
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Recensione di Ornella Panaro
GLI INTRAMONTABILI: LA FATTORIA DEGLI ANIMALI George Orwell
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