GLI STRAORDINARI, di Edoardo Vitale (Mondadori – settembre 2024)
Conosciutisi durante gli anni dell’università, Elsa e Nico da allora ne hanno fatta di strada, fino ad assurgere a direttori creativi del reparto di innovazione digitale di pANGEA (è scritto proprio così) una multinazionale che si occupa di sviluppo sostenibile e transizione ecologica. I più smaliziati direbbero che si occupa di greenwashing. Ora hanno trentasei anni e finalmente hanno sviluppato l’app in gradi di dare una svolta alle loro vite: un’app di ginnastica respiratoria per aiutare gli utenti a. vincere gli stati ansiosi e incrementare la loro produttività. Sembra tutto a posto, ma non lo è affatto. Per i due protagonisti, infatti, il lavoro, con le sue scadenze e le sue pressioni si trasforma presto in un incubo che va naturalmente ad impattare anche sulle loro vite private. Il tutto, mentre Roma è in preda ad un caldo insopportabile, gli incendi assediano la città e gli attivisti climatici mettono in atto le loro proteste.
Alla sua prima prova narrativa, Edoardo Vitale è molto bravo a descrivere la sua generazione, con le sue insicurezze e le sue idiosincrasie, ma sarebbe sbagliato etichettare il suo scritto come un romanzo sui Millennial: è piuttosto lo specchio di un’epoca nel quale ognuno può ritrovarsi. Durante la lettura, mi è venuto da fare più volte il confronto con Walter Siti, romanziere perfetto dell’ipermodernità. Ecco, a Vitale manca forse la sua cattiveria (detto ovviamente in senso positivo) ma magari l’acquisterà con l’età. Intanto godiamoci questo suo bel romanzo.
Recensione di Moreno Migliorati
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