GLI ULTIMI GIORNO DEI NOSTRI PADRI, di Joël Dicker
Ambientato, durante la seconda guerra mondiale, principalmente a Londra e Parigi.
Churchill è cosciente che l’esercito britannico, già ad inizio conflitto, rischia una terrificante debacle contro i tedeschi.
Decide quindi di costituire un selezionato e segretissimo gruppo, composto da persone anonime, comuni, non aderenti quindi a corpi militari.
Solo chi supererà lunghe e massacranti prove di addestramento nel Regno Unito, potrà far parte della SOE ( Special Operations Executive).
Sabotaggio e intelligence tra le linee nemiche : sarà questo l’arduo compito che attenderà i suoi coraggiosissimi militanti.
Uno dei protagonisti è il giovanissimo Paul Emile che ha già maturato la decisione di lasciare Parigi e, a malincuore, il padre anziano per trasferirsi a Londra : il SOE lo aspetta.
Paul e i suoi compagni si accorgeranno presto che nonostante le loro maniacali accortezze, avranno messo in allerta i servizi segreti tedeschi.
Il merito principale dell’autore è stato quello di riportare alla luce una organizzazione incredibile e realmente esistita come la SOE che ha operato incessantemente dal 1940 al 1945.
Ci racconta, nella prima parte, l’addestramento militare, mentre nella seconda entra nel vivo delle operazioni.
Attenzione, non è solamente un avvincente romanzo di guerra. Dicker, al suo esordio, seppur con una scrittura semplice e acerba, descrive con passione, la profonda l’amicizia tra i componenti del gruppo SOE , così come l’amore ( a volte usando toni troppo mielosi) tra Paul e la collega Laura senza dimenticare il rapporto (che sa di rimorso ) tra lo stesso Paul e suo padre e dulcis in fundo tra quest’ultimo e un inaspettato nemico…
Questo libro non è un capolavoro anche se per i motivi sopra citati, merita di essere letto anche da chi non è propriamente un appassionato di temi bellici.
Recensione di Marcello Avigo
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