HOTEL SILENCE, di Auður Ava Ólafsdóttir
Rinascere per aiutare a rinascere.
Ci può stare un capolavoro in centottantotto pagine? Sì, decisamente.
Come tutti gli altri libri della Ólafsdóttir che ho letto, “Hotel Silence” è bellissimo. Dalla narrazione, alla trama, ai protagonisti, con questo romanzo l’autrice scrive una poesia, che tocca le corde dell’anima, che abbraccia, che emoziona e dà speranza.
“Il silenzio salverà il mondo” (pag.186)
Una storia delicatissima, quella di Jònas che parte dalla sua Islanda per finire un percorso. Ma non c’è un solo percorso, le strade sono tante e tante sono le opportunità.
“[…] è possibile ridiventare esseri umani dopo essere stati bestie feroci?” (pag.119)
Un’eleganza narrativa straordinaria.
“Quando ero ragazzo leggevo molto, ma ho smesso con la guerra […] Basta solo una frase per far saltare in aria un villaggio. Due frasi per distruggere il mondo.” (pag, 170).
La cassetta degli attrezzi ha il suo perché.
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