HYPNOSIS, di Karen Coles (Beat – novembre 2022)
Primi del Novecento, manicomio di Angleton: il racconto in prima persona di Maud, una giovane donna rinchiusa da 5 anni, che non ricorda niente del suo passato.
Il medico responsabile della struttura la considera violenta e pericolosa, le infermiere la trattano di conseguenza, apparentemente non c’è alcuna possibilità di salvezza o di guarigione. Eppure Maud nasconde un terribile segreto, come intuisce il dottor Diamond che in quella struttura sta approfondendo gli studi sull’ipnosi per indagare nell’animo turbato di chi, a volte troppo sbrigativamente, viene definito pazzo.
Proprio grazie alle sedute con il dottor Diamond, pian piano, viene fuori la tremenda storia di Maud, che è tutta da scoprire.
Uno spunto interessante, personaggi abbastanza ben descritti, scrittura fluida; però non mi ha convinto del tutto.
Non a causa della sua prevedibilità, perché non mi serve per forza il colpo di scena inimmaginabile per apprezzare un libro (se il libro mi dà altro), e neanche per alcune ingenuità nella trama, che in alcuni casi sembra un po’ debole.
Forse mi aspettavo che partendo dalla storia di Maud potesse venire fuori un ritratto più approfondito di quello che furono questi terribili luoghi di coercizione.
Invece l’autrice si limita alla vicenda della protagonista e il risultato è che se indubbiamente il libro si fa leggere, temo che con la stessa facilità si faccia dimenticare.
Recensione di Elena Gerla
HYPNOSIS Karen Coles
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