I BAMBINI SILENZIOSI Patricia Gibney

I BAMBINI SILENZIOSI, di Patricia Gibney (Newton Compton – febbraio 2022)

Ciao a tutti. Approfittando di un altro giorno abbastanza libero, ho deciso di prendere in mano l’ultima fatica di Patricia Gibney, Ultima perlomeno in Italia; anche qui vale quanto detto l’ultima volta in merito ad Angela Marsons, e cioè che nella nostra lingua siamo indietro come le palle dei cani e ci sono altri 6 episodi in attesa di traduzione.

Nel caso specifico, è il quinto episodio di una serie dedicata alla detective Lottie Parker, poliziotta rimasta vedova e con tre figli a carico, che porta avanti le sue indagini districandosi tra casa e lavoro, entrambi ambienti non sempre collaborativi.

Partendo dal comparto tecnico, il libro consta di circa 410 pagine, scritte in maniera piuttosto fitta (anche se ben leggibili), e divise in “gruppi” relativi ai giorni dell’indagine, a loro volta divisi in capitoli. La narrazione è sempre in terza persona al passato remoto, e segue, a volte anche all’interno dello stesso capitolo, i punti di vista di diversi personaggi.

Il gran pregio della Gibney è di affrontare temi assai scomodi presi pari pari dalla cronaca nera, su cui romanza e imbastisce storie molto coinvolgenti con uno stile di scrittura che è davvero molto veloce e accattivante. Ogni tanto, però, si ricorda di essere una scrittrice, e quindi infila qualche descrizione un po’ più classica (tipo: “guardò attraverso la finestra a bovindo su cui si rispecchiava il colore del lago, scuro nonostante la stagione”) ma ha almeno il buon gusto di farlo quando l’azione non è ancora partita.

Ad ogni modo, il fatto di non dover attingere a storie inventate di sana pianta, unite allo stile scorrevole e abbastanza essenziale, sprofonda il lettore in un ambiente che, pagina dopo pagina, crea un latente disagio. Non certo perché lei non sia brava, tutt’altro, ma è proprio per via delle tematiche che affronta: in questo caso, si tratta di ragazzini uccisi, che si scopre nel corso delle indagini aver anche subito abusi.

I vari personaggi che popolano il romanzo vengono sapientemente infilati nei punti chiave, per aumentare il “fastidio” che la storia genera, e seppur non abbiano dei grandi approfondimenti psicologici (non è comunque un tipo di romanzo che lo richiede), funzionano abbastanza bene.

Rispetto alle opere precedenti, che ho già recensito illo tempore, ho però trovato un ricorso a espedienti narrativi per aggiungere complicazioni, o per rimandare di qualche pagina il gran finale, che stona un po’ e tende a far uso eccessivo di cliché un po’ troppo visti. Anche i personaggi in qualche caso fanno delle cose che proprio non ti aspetti che facciano. Per esempio, a un certo punto, uno dei colleghi di Lottie le riferisce di scoperte piuttosto importanti in seguito alle quali lei entra in azione, salvo poi ricordarsi di un qualcos’altro (che non viene detto) un attimo dopo, quando lei è già uscita e… niente, anziché prendere il cellulare e chiamarla, senza dire nulla a nessuno prende un collega per andare a verificare personalmente. Non so voi, ma a me questo è esattamente il tipo di cose che mi fanno cadere il punteggio.

Come accennato all’inizio, questo è il quinto episodio di una saga, e la sottotrama orizzontale che unisce i vari episodi in questa serie è piuttosto evidente, quindi chi si avventura a leggere forse è il caso che parta dall’inizio e segua l’ordine, perché ci sarebbero parecchie cose che non sarebbero capite e altre che dovrebbero essere scoperte alla fine dei libri precedenti. Come al solito Wikipedia offre molti dettagli in merito, ma per i più pigri l’ordine è il seguente:

Le ragazze scomparse
Uccidere ancora
I bambini silenziosi
In generale, comunque, nonostante la lieve flessione qualitativa di cui ho accennato poco sopra, l’ho trovato molto coinvolgente, e alla fine davvero rocambolesco. Rimarco però che, nonostante non siano descritte nei dettagli le scene truculente, non è un romanzo adatto a “persone facilmente impressionabili” perché è la storia stessa a creare un disagio psicologico.

Voto: 8

Recensione di Mitia Bertani
I BAMBINI SILENZIOSI Patricia Gibney

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