I DIAVOLI DI LOUDUN, di Aldous Huxley (Ghibli – gennaio 2021)
Un romanzo che per buona parte delle pagine prende le sembianze di un saggio sulla morale e sui vizi degli uomini.
Nel 1634, un prete della parrocchia di Loudun, Urbain Grandier, viene processato, torturato e bruciato sul rogo. Era stato dichiarato colpevole di aver cospirato con il diavolo per sedurre un intero convento di suore.
L’episodio cui si riferisce Huxley è realmente accaduto nella Francia della metà del 1600 e si tratta probabilmente di uno degli innumerevoli casi di isteria collettiva e malafede che portarono a quella terribile caccia alle streghe che tutti conosciamo.
Da questa storia Huxley prende lo spunto per parlarci di stregoneria contemporanea che, attraverso l’idolatria tecnologica e politica, riesce a tramutare in orrore e odio la coscienza stessa degli essere umani.
“Nella Russia comunista, nell’Italia fascista, nella Germania nazista, gli sfruttatori del gusto fatale del veleno di massa hanno seguito un procedimento identico. Quando erano all’opposizione rivoluzionaria, essi incoraggiarono le masse a diventare, sotto la loro influenza, distruttivamente violente. In seguito, quando furono saliti al potere, fu solo in relazione agli stranieri e a qualche capro espiatorio selezionato, che permisero il pieno svolgimento del l’ebbrezza di massa. “
Da leggere.. Oggi più che mai
Recensione di Annachiara FALCHETTI
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