I GIRASOLI DI KIEV, di Erin Litteken (Piemme – settembre 2022)
<C’è un posto a Kiev dove i girasoli crescono ancora. E niente, neanche le tempeste della storia, li spezzerà>.
E’ la frase riportata sulla copertina di questo primo libro di Erin Litteken, storica e americana di origini ucraine. I girasoli ricorrono sempre nei ricordi della “baba”, che ora vive nell’Illinois, perché è solo in un posto segreto ricavato all’interno del campo di girasoli che Katia e Alina riuscivano a trovare pace nei tremendi primi anni ’30 in Ucraina.
Il romanzo è, in sintesi, una grande saga familiare che si sviluppa su due storie parallele, in luoghi e tempi diversi, ma collegati. La prima in Illinois ai giorni nostri e la seconda in Ucraina nel periodo 1932/34.
Ritengo questo romanzo, senza esagerare, un capolavoro, e non perché il libro sia già divenuto un best seller negli USA e tradotto in più di venti lingue, ma per la sua qualità intrinseca.
La Litteken, da brava storica, nonché nipote di profughi ucraini, ha compreso quanto sia utile usare la forma romanzo per riuscire a trasmettere al lettore una storia in modo emotivamente coinvolgente. Ciò, ovviamente, ad integrazione delle ricerche effettuate con basi scientifiche.
Solo un romanzo appassionante come questo può coinvolgere il lettore nella sofferenza che hanno vissuto gli ucraini sotto la dominazione staliniana durante quel periodo storico denominato Holodomor, il genocidio per fame che uccise, volutamente, circa cinque milioni di persone.
Nel romanzo, Bobbie, l’amata babuska di Cassie, prima di morire le racconterà quegli avvenimenti così sconvolgenti, grazie all’aiuto del suo diario tenuto gelosamente nascosto per tanti anni.
La Litteken ha terminato di scrivere questo romanzo prima che la Russia iniziasse l’invasione dell’Ucraina temendo che la storia potesse ripetersi a discapito di un popolo da sempre martoriato da dittatori o autocrati di ogni tipo.
In effetti, oggi come ieri, la cultura e il nazionalismo ucraini sono particolarmente avversati da chi non vuole considerare l’Ucraina un paese libero e indipendente, in nome di pretestuose predestinazioni storico-mitologiche o politiche.
Nonostante tutto la Litteken esprime la speranza, comune a tutto il popolo ucraino, che alla fine abbia la meglio la determinazione e la volontà di chi non vuole rassegnarsi alle tragedie della storia.
Recensione di Algo Ferrari
I GIRASOLI DI KIEV Litteken
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