I GOLDBAUM, di Natasha Solomons (Neri Pozza)
Vienna 1911. I Goldbaum sono potentissimi. Ebrei, banchieri da generazioni, possiedono il debito del re e vivono nell’agiatezza più assoluta. Nel Palazzo sulla Heugasse trascorrono le giornate il barone e la gelida baronessa con i loro due figli Otto e Greta. Tutti racchiusi in un bozzolo dorato, una vita a parte, nulla turba e tocca l’infanzia e l’adolescenza dei due ragazzi. Forse qualche sogno non realizzabile, Otto vorrebbe fare lo scienziato, ma sa già che dovrà finire dietro una scrivania alla direzione delle banche paterne. Greta manifesta fin da bambina un carattere ribelle, non consono certamente ad una ragazzina del suo rango.
A vent’anni, come avviene da sempre nella sua famiglia, le viene affibbiato un marito. Ovviamente un cugino, i Goldbaum si sposano tra di loro per non disperdere il patrimonio. Il promesso sposo è un cugino inglese Albert. Non si conoscono e non si sono mai visti. Ecco l’antefatto di una saga familiare in cui si intrecciano le vite di due famiglie, vite non facili, nonostante l’agiatezza. Il mondo non è pronto per accogliere gli ebrei, e la prima guerra mondiale toccherà pesantemente tutti loro.
Un romanzo corale, un affresco dell’Europa all’inizio del secolo scorso, una trama realistica che tocca diversi aspetti: una donna che cerca di staccarsi dalle convenzioni del suo ambiente, ma che conserva le sue fragilità, gli affetti familiari, le difficoltà di un matrimonio e della maternità, la guerra, vista dai diversi punti di vista: dai soldati nelle trincee, da chi l’ha scampata, da chi la vede come un’ottima opportunità di guadagno. Lo stile è scorrevole, il carattere dei personaggi ben delineato. L’ho letto con attenzione e piacere fino alle ultime pagine. Poi mi ha delusa il finale. Non voglio fare spoiler, perciò dovete leggerlo per capire. Non fatevi condizionare dal mio commento, meramente soggettivo. Il romanzo è meritevole di attenzione.
Recensione di Carla Maria Cappa
I GOLDBAUM Natasha Solomons
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