I MIEI MARTEDÌ COL PROFESSORE, di Mitch Albom
Mitch Albom, autore di successo con 30 milioni di libri venduti al suo attivo, famoso al punto di meritare più di una citazione nelle puntate dei Simpson, in questo libro parla di sé, di ciò che in lui ha promosso un importante cambiamento.
A questo libro sono state ispirate una trasposizione televisiva ed una teatrale, perché queste pagine veicolano messaggi importanti che possono essere lo spunto per una svolta, per un cambiamento radicale.
La storia è molto semplice.
Mitch, da ragazzo, aveva sognato un futuro da pianista ma era stato costretto dalla vita a cambiare prospettiva.
Lo conosciamo alla soglia dei quarant’anni, una carriera da giornalista sportivo, una moglie.
Conduce una vita piena, apparentemente soddisfatto.
Una sera, del tutto casualmente, inciampa in un’intervista televisiva a Morris Schwartz, docente di sociologia alla Brandeis University.
Per Micht non è soltanto l’intervista ad un eminente studioso, è l’intervista al suo Maestro.
Scopriamo infatti che, negli anni dell’Università, Morrie e MIcht avevano instaurato un rapporto importante e profondo, erano stati molto vicini ma lo scorrere degli anni li aveva allontanati.
Morrie nel corso della sua intervista racconta di sé e della sua malattia.
MIcht avverte fortissimo il richiamo e decide di andare a trovare il suo amatissimo professore.
Come se fossero passate poche ore dal loro ultimo incontro Morrie e Micht si ritrovano.
Riprendono l’abitudine di incontrarsi tutti i martedì, per parlare, confrontarsi, riflettere.
Ogni settimana si interrogano e riflettono cercando risposte alle domande di senso.
Sullo sfondo la SLA, che scandisce inesorabile il tempo a disposizione.
Micht uscirà da questo percorso profondamente cambiato, in grado di dare alla sua vita un nuovo impulso al fianco della moglie che scopre vicina in modo insospettabile.
Un bel libro, molte riflessioni suggerite, qualche lacrima
Recensione di Gabriella Calvi
I MIEI MARTEDÌ COL PROFESSORE Mitch Albom
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