I MISTERI DI PRAGA (Mondadori) e LUMEN (Sellerio), di Ben Pastor
Siamo alla vigilia del primo conflitto mondale. Il giovane militare e conte Karel Heida e l’amico ebreo dottor Meisl indagano su alcune morti misteriose. Ogni mistero è un racconto, la ricostruzione storico/geografica è ineccepibile, la scrittura è curata, i personaggi verosimili, appare anche un caso clinico del Dr. Freud ,e persino Franz Kafka fa capolino tra le pagine. Il ponte Carlo, il quartiere di Mala Strana, il Castello, il Ghetto… tutto perfetto, tutto molto elegante, ma…. perché il testo risulta così… “freddo”, poco coinvolgente?
Ho avuto una simile sensazione leggendo “Lumen” della stessa autrice,, benché i tormenti del protagonista, Martin Bora, ufficiale tedesco durante l’occupazione nazista a Cracovia, e la simpatia della sua “spalla”, il gesuita polacco-americano padre Malecki, mi abbiano abbastanza appassionato da terminare la lettura. Ora però sono davvero indecisa… e in genere se un libro non mi piace lo defenestro senza scrupoli…. ma quest’ultimo non è un libro “no”…. ma nemmeno “sì”…. è un libro “ni”…. E’ proprio strano, ha tutte le caratteristiche per essere un bel giallo storico, invece… mi fa sbadigliare. Peccato…. Mi piacerebbe confrontarmi con chi conosce questa scrittrice.
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