I PATRIOTI, di Sana Krasikov (Fazi – novembre 2022)
“[…] quella confusa masnada di espatriati le cui famiglie erano fuggite dall’Unione Sovietica solo perchè i figli vi facessero ritorno, come i salmoni, per affondare la testa nella cloaca di una nuova Russia democratica.”
Sana Krasikov è nata in Ucraina, è cresciuta nella Repubblica della Georgia, ma risiede da tempo negli Stati Uniti. “I patrioti” è il suo romanzo d’esordio già tradotto in undici lingue. In esso racconta le vicende di tre generazioni in bilico tra Stati Uniti d’America e URSS prima e Federazione Russa poi che si trovano ad affrontare scelte difficili e le conseguenze spesso drammatiche di tali scelte.
Un libro che ci porta da Brooklyn al gulag sovietico nel solco di una famiglia ebrea americana frantumata dalla storia in un arco temporale che va dal 1930 al 2008.
Quando gli Stati Uniti sono colpiti dalla Grande Depressione Florence Fein, a soli 24, anni lascia Brooklyn per una città industriale degli Urali, nella giovane URSS. Non troverà quell’ ideale di indipendenza e di libertà in cui aveva sperato. Suo figlio Julian, diventato adulto emigrerà a sua volta abbandonando (o per meglio dire fuggendo) quella che ormai è la Federazione Russa per … gli Stati Uniti. Molti anni dopo, avendo saputo dell’apertura degli archivi del KGB torna in Russia per conoscere finalmente la storia di sua madre e scopre le zone d’ombra della sua vita.
Mescolando epoche e luoghi, questo primo romanzo di Sana Krasikov ci pone davanti ad un confronto Occidente ed Oriente esplorando, attraverso il destino di tre generazioni di una famiglia ebrea i cui nonni erano emigrati in America per fuggire ai pogrom della Russia zarista, la storia misconosciuta di migliaia di cittadini americani che per varie ragioni si trovavano in URSS, di fatto abbandonati dal loro Paese (gli USA) in pieno Terrore staliniano e le conseguenze delle scelte individuali sulla vita dei figli
Sana Krasikov ha saputo rendere con grande maestria lo stato d’animo di questa giovane donna americana che, poco a poco, vede crollare ogni illusione e viene risucchiata dagli ingranaggi della Storia.
La saga familiare è un genere letterario molto utilizzato e popolare. Ne “I patrioti” costituisce il veicolo per far emergere in tutta la loro drammaticità molti temi complessi, come quello dei cittadini americani partiti per vivere in Unione Sovietica a seguito della Grande Depressione e poi abbandonati là dal loro Paese. Un aspetto della Storia in genere poco raccontato ed in genere molto poco noto, quello del destino di una generazione di cittadini americani che poco prima della Seconda guerra mondiale si ritrovarono di fatto abbandonati dal loro Paese di origine e la storia di due nazioni rivali che sotto un’apparente, forte inimicizia di fatto rivelava una profonda collusione.
Attraverso l’odissea di questa famiglia si declinano così i temi del tradimento e dei sotterfugi individuali attraverso cui emergono anche le “liasons dangereuses” in cui URSS e Stati Uniti si ritrovano di fatto complici e collusi.
Lo comprende bene, tutto questo, il figlio di Florence quando legge il fascicolo con i tanti documenti che riguardano le tragiche vicende giudiziarie di sua madre:
“Per farla breve, gli americani intrappolati, compresi i miei genitori, non furono abbandonati. Non furono nemmeno dimenticati. Furono sacrificati sull’altare comune di due superpotenze.”.
Attraverso una saga familiare di tre generazioni, una rilettura appassionante di 75 anni circa di relazioni USA/URSS (poi Russia).
Ci sono poi temi dell’identità, della lealtà, dell’appartenenza e della patria; vengono esplorate le contraddizioni dell’idealismo, le divisioni innescate dalla propaganda e la capacità di vivere in realtà differenti. Il tema dell’antisemitismo sempre presente in Unione Sovietica prima e nella Federazione Russa poi, anche questo sempre negato o comunque mai abbastanza riconosciuto ed esplorato. Il tema dell’essere genitori.
“I patrioti” è un romanzo solido, brillante, documentato. Un immenso affresco che si stende su tre quarti di secolo tra USA, ciò che era URSS e che poi è diventato Federazione Russa.
Un romanzo commovente, toccante, che richiede anche un certo impegno. Alcune parti sono, infatti, oggettivamente, un po’ lente perché la storia è a volte inframezzata da pagine sulle teorie marxiste e da passaggi squisitamente tecnici riguardanti nel dettaglio questioni di ingegneria navale, funzionamento di aerei da guerra. – Alla fine, però, il romanzo ripaga di ogni sforzo lasciando un’impressione profonda e duratura, anche dopo averlo terminato.
Sana Krasikov ci parla infatti di scelte impossibili, di errori di giudizio che si rivelano fatali, di terribili umane debolezze stimolandoci, in filigrana, ad interrogarci sulle nostre priorità ed i nostri valori di fronte alle sfide della Storia.
Recensione di Gabriella Alù
I PATRIOTI Sana Krasikov
1 Trackback / Pingback