I PROMESSI SPOSI, di Alessandro Manzoni
“ Ne va…ne va de la vita!
– La vita…
– La vita!”
Riprendere in mano “I Promessi sposi” è stato fare un tuffo nel passato. Ritornare sui banchi di scuola, in quelle mattine sonnacchiose fra la lettura e l’altra di un capitolo e scoprire solo adesso tutta la bellezza di questo scritto.
Una scrittura veloce, vivace, ironica che si fa amare, piena di immagini, con punte di alta poesia. E frasi che tornano alla memoria e che sono come scolpite come l’incipit, che tagliano il fiato “ la sventurata rispose” massime che hanno in sé una verità amara “ Mala cosa nascer povero”.
Non parlerò della storia, ormai di dominio comune. Ma posso dire che ho goduto questa lettura con molto piacere, con la spensieratezza di ritrovare amici perduti, con la maturità che la fa adesso pienamente apprezzare.
I personaggi sono perfettamente bilanciati. Dove da un lato c’è dubbio, cattiveria, oscurità dall’altro si ritrova luce, certezza e bontà:
– Don Abbondio e Fra Cristoforo
– Agnese e Perpetua
– Don Rodrigo e Renzo
– Gertrude e Lucia
Su tutti regna la mano santa della Provvidenza, la fiducia incrollabile che alcuni ripongono in essa è la loro forza nella avversità, un vero e proprio personaggio così come la città di Milano e la peste.
Bellissime le descrizioni, i paesaggi, l’addio ai monti di Lucia, la tenerezza della madre di Cecilia, la scena forse più bella di tutto il romanzo.
Ma quello che traspare da ogni pagina è la Storia. Una storia vera, quella della Milano del tempo, dei soprusi, dei signorotti, delle grida, della povertà ,che si interseca alla storia romanzata di Renzo e Lucia, di don Rodrigo e dell’Innominato, di personaggi storici come il cardinale Borromeo che si intrecciano come tralci di edera nella storia dei nostri umili giovani.
Una metafora della lotta del bene contro il male, della peste che viene sconfitta dalla pioggia liberatrice, della Provvidenza che tutto vede e sa, e a tutto dà rimedio.
Recensione di Luciana Galluccio
LA FOSSA DEI LUPI o come proseguono I promessi sposi Ben Pastor
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Titolo presente nella Rassegna dei libri più letti e commentati a Marzo 2020
I Promessi Sposi (titolo quasi intraducibile) è un ottimo libro, vecchiotto ma appassionante, in questo concordo con la recensione. Purtroppo ha avuto il “difetto” che, inneggiando alla Provvidenza, è diventato subito il libro cattolico per eccellenza e fatto studiare a scuola (che è il metodo migliore per far odiare un libro). Sopravvalutato in Italia e praticamente sconosciuto alll’estero.
Subisce l’imposizione scolastica e per questo viene successivamente snobbato e a volte un po’ maltrattato purtroppo. E’ un peccato perchè oltre ad essere una perfetta cornice storica della Milano del tempo ha una prosa che rapisce.