I SEGRETI NON RIPOSANO IN PACE – TRE STORIE DI SANGUE, di Luigi Guicciardi (Gilgamesh Edizioni)
E così, dopo aver fatto la conoscenza del Commissario Cataldo e del Commissario Torrisi, non potevo lasciarmi sfuggire il terzo commissario della questura di Modena uscito dalla penna di Luigi Guicciardi, il Commissario Laudani. Ma mentre il primo è protagonista di una lunga serie di gialli che lo vedono invecchiare, circa dai quaranta ai sessant’anni, gli altri due sono protagonisti, almeno per il momento, solo di due o tre romanzi e sono decisamente più giovani. Va detto anche che, per ora, i tre commissari non si sono incontrati ma d’altra parte Guicciardi non pare escludere questa possibilità. Veniamo ai primi due gialli che vedono come protagonista Laudani, poco più di quarant’anni, sicuramente un tipo scattante e attivo, curioso e paziente, che svolge le sue indagini con pervicacia, coadiuvato da giovani ispettori, che si alternano al suo fianco nei due romanzi.
Nel primo -I segreti non riposano in pace- è proprio l’ispettore De Robertis che chiederà a Laudani di aiutarlo ad indagare sulla morte di un suo vecchio compagno di scuola, Giovanni Mazzamurro, apparentemente morto per infarto nel suo appartamento ma che qualche giorno prima aveva scritto una strana lettera all’amico poliziotto a cui chiedeva un incontro e un aiuto su una faccenda non meglio precisata. Insospettito da questa richiesta e dalla morte improvvisa del compagno, che non era sicuramente uno stinco di santo, De Robertis e Laudani cominciano ad indagare sulla vita del Mazzamurro trovandosi di fronte a situazioni complesse che vedono coinvolti personaggi non proprio limpidi e sicuramente omertosi: faccendieri , giocatori d’azzardo, persone coinvolte nel traffico di droga; c’è anche un prete che opera molto nel volontariato ed una specie di finanziaria fantasma, addirittura ad un certo punto sembra che siano coinvolti anche terroristi dell’Isis; insomma un bel po’ di carne al fuoco ed anche una serie di morti più o meno misteriose che porteranno i due investigatori ad aprire ufficialmente le indagini, facendo venire a galla un mondo malavitoso che attraversa Modena in modo trasversale, con colpi di scena e grande violenza.
Nel secondo giallo -Tre storie di sangue- di nuovo tutto comincia perché Laudani viene coinvolto da un altro giovane ispettore, un nuovo collaboratore di nome Bartoli, che gli chiede di dargli il suo parere sulla morte di un’anziana signora di 85 anni, morta suicida con il gas di scarico della propria auto; questa signora qualche tempo prima ha donato dei soldi ad una amica dell’ispettore per consentirle di mettere in piedi una propria attività e non sembrava né depressa né malata così da giustificare in qualche maniera un suicidio. Ma poco dopo a questa morte se ne affiancano altre due: quella di un ricco pittore dilettante che viene trovato impiccato nel suo appartamento e che ha lasciato i suoi beni, dividendoli in parti uguali, all’unico nipote e ad un giovane protetto, e poi la morte di un’altra vecchietta che risulta essere stata un’amica della prima e che sembra essere morta di morte naturale in una casa di riposo.
C’ è poi l’omicidio violento per accoltellamento di un restauratore di mobili ed il ferimento della moglie, che però non sa fornire indicazioni precise su quanto è accaduto. Anche qui un bell’intrecciarsi di situazione strane, che costringono i nostri investigatori a indagare a tutto tondo, facendoli spostare velocemente in varie parti di Modena e dintorni. Gialli decisamente con maggiore azione rispetto a quelli che vedono protagonista Cataldo, tutti e due con una trama intricata e molti colpi di scena.
Recensione di Ale Fortebraccio
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