I SELVATICI, di Sarah Savioli (Feltrinelli – giugno 2023)
Recensione 1
Nuova avventura e stavolta in trasferta per la nostra particolare detective, Anna Melissari; particolare sì, perché le sue indagini si avvalgono sempre della collaborazione di personaggi decisamente incredibili, avendo la donna la capacità di comunicare con animali e piante.
Stavolta, in previsione di una assunzione vera e propria da parte di Giovanni Cantone, titolare dell’agenzia investigativa con la quale Anna collabora saltuariamente, i due si recano in compagnia dell’alano arlecchino Otto sulle montagne di Ferlico, un paesino degli Appennini dove dal rifugio gestito da Cecilia e da suo marito Tullio, vecchi amici di Cantone, che ospitano e danno lavoro a persone in fuga da guerre povertà, è scomparso un giovane, Yasser, proveniente dalla Siria, che secondo Cecilia e Tullio non sarebbe mai andato via senza avvertire essendo da tutti stimato e benvoluto. La trasferta si dimostra per Anna particolarmente faticosa, non solo perché si sente un po’ in colpa per aver lasciato il marito Alessandro a cavarsela a casa da solo con il figlioletto, ma anche perché la donna, arrivata sul posto, viene travolta dalla intensità delle voci del bosco, che la tramortiscono sino a farla svenire. E così tra le preoccupazioni per la sua salute da parte di Otto e di Cantoni, Anna si muove con cautela per non rendere vana la sua presenza e per poter acquisire informazioni dai vari animali della zona sulla scomparsa del ragazzo.
Con la solita scrittura piacevole e leggera, ancora una volta Sarah Savioli ci porta a riflettere su problemi reali ed attuali: l’accettazione e l’inclusione dei migranti contro la paura del diverso, i legami familiari con il ruolo della donna nella famiglia, la consapevolezza di essere indissolubilmente legati gli uni agli altri, così come a tutti gli altri esseri viventi; ci fa riflettere anche su cosa significa empatia ossia la capacità di capire gli altri riuscendo a mettersi nei loro panni come modalità di rapportarsi con il resto del mondo senza giudizi e soprattutto pregiudizi. Insomma per dirla con Anna e con Sarah bisogna piantarla di considerare gli altri “ poveretti per cui loro sono sfigati e tu sei commossa e buona e comincia a considerarli esseri umani che semplicemente hanno avuto una storia differente dalla tua. E forse se facessimo tutti così cominceremmo a sentirli vicini, con la sensazione che essere nelle loro condizioni è davvero un attimo e la pianteremmo di far le guerre, buoni e cattivi, sulla loro pelle. Sono persone con i loro aspetti positivi e negativi! Rispettale come tali, come fai con qualsiasi vivente che ti trovi di fronte, tutto lì.”
Recensione di Ale Fortebraccio
C’è aria di novità per Anna Melissari. L’agenzia Cantoni ha un bilancio positivo per cui il suo burbero datore di lavoro sta pensando di assumerla a tempo pieno e sta addirittura cercando una nuova sede affinché lei abbia un ufficio tutto per sè. Per Anna questo vuol dire certamente un salto di carriera ma anche rivedere i suoi impegni familiari e la sua vita. Ad agitare le acque, poi, ci pensa la comparsa di un’amica di infanzia di Cantoni, venuta a denunciare la scomparsa di uno dei ragazzi del suo rifugio di montagna. Anna parte così insieme a Cantoni e al sempre presente alano Otto per fare luce su questo mistero… ma per pa nostra detective col potere di parlare con piante e animali le cose saranno difficili sin dall’inizio: sì, perché in montagna ci sono soprattutto piante e animali, e parlano spesso tutti insieme…
Recensione di Enrico Spinelli
Recensione 3
Il romanzo è un giallo divertente con una bellissima trama, originale e ben strutturata.
La protagonista è un’investigatrice dotata di un singolare potere: riesce a parlare sia con la fauna che con la flora. Non mi dilungo sul sunto della storia in quanto facilmente recuperabile su internet ma preferisco parlare dell’autrice e del suo modo di scrivere. L’ho trovata bravissima nell’uso delle parole, durante tutto il libro tramite l’utilizzo di termini super azzeccati è riuscita a farmi immaginare anche le espressioni dei protagonisti facendomi sorridere ed in molti casi anche ridere.
Ogni persona, animale o pianta ha un suo modo di interagire tramite dialoghi che sembrano cuciti addosso ai vari interpreti rendendoli vivi e presenti.
Ho letto con gioia che questo libro fa parte di una serie con la medesima protagonista e certamente li leggerò.
Se si ha voglia di un giallo ben scritto, divertente e che fa anche pensare lo consiglio vivamente.
Di Giordana Zucca
La nostra intervista a Sarah Savioli
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