La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga – I tre Commissari modenesi: Cataldo, Torrisi e Laudani (Luigi Guicciardi)

 

Puntata n. 72

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I TRE COMMISSARI MODENESI – Cataldo, Torrisi e Laudani (Luigi Guicciardi)

 

Luigi Guicciardi, dopo la consistente serie che vede protagonista il Commissario Cataldo, ha recentemente tirato fuori dalla sua penna altri due commissari, più giovani e dinamici del primo, Torrisi e Laudani; tutti e tre lavorano a Modena ma per ora l’autore ha deciso di non farli incontrare e collaborare.

Negli oltre venti romanzi, pubblicati dal 1999 ad oggi, Guicciardi ci ha consentito di seguire il commissario Cataldo da quando ha iniziato una nuova carriera a Modena, dove si è trasferito lasciando la Sicilia sia per ragioni professionali che sentimentali; da semplice commissario di polizia è diventato commissario capo e durante la sua carriera ha riscosso una serie di successi nelle sue numerose investigazioni. Non ha altrettanta fortuna nelle questioni di cuore: il matrimonio finisce male perché la moglie lo lascia per un altro uomo e va a starsene lontano portandosi dietro i due figli; anche la storia con una donna più giovane di lui non va avanti, così che piano piano il nostro commissario si chiude sempre di più nella sua solitudine e diventa un uomo malinconico e pieno di rimpianti. Sempre più inserito nell’ambiente modenese, che ha imparato a conoscere a fondo negli aspetti positivi così come in quelli negativi, ogni tanto si trova a rimpiangere il bel sole ed il profumo del mare della sua terra di origine tanto che si concede qualche rilassata vacanza ma senza pensare di ritornarvi definitivamente. Al culmine della carriera, è diventato un uomo molto riflessivo e prudente, anche se continua ad avere un bell’intuito investigativo che lo supporta spesso in maniera essenziale nella soluzione delle indagini. Lo affiancano vari collaboratori, che stima e che ricambiano la sua fiducia ed ha una bella amicizia con il medico legale Turi Scarso. Le indagini, a cui oramai si dedica a tempo pieno, lo portano in ambienti diversi della società modenese in cui si muove con sicurezza anche se con l’età è diventato molto più riflessivo, cercando di individuare le cause scatenanti dei delitti.

 

 

Da qualche anno Guicciardi ha forse sentito il bisogno di avere come protagonista dei suoi gialli delle nuove figure, che per certi  versi assomigliano molto a Cataldo, o almeno sicuramente al Cataldo degli inizi, quando aveva ancora una quarantina di anni. Entrambi condividono con  lui la capacità di muoversi bene, nelle loro investigazioni all’interno della società modenese, ed un certo tratto malinconico e riflessivo, hanno un buon rapporto con i propri collaboratori, sono testardi ma  hanno un ritmo diverso nelle indagini essendo molto più attivi e scattanti; nei  romanzi che li vedono protagonisti ci sono più morti ammazzati, più assassini, più drammaticità e sono più evidenti i risvolti sessuali.

Inoltre li accomuna l’ambientazione modenese, descritta- salvo qualche piccola deroga- con molta attenzione e precisione sia nel suo centro storico che nelle zone più periferiche.

Di Ale Fortebraccio

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