IL BARONE RAMPANTE, di Italo Calvino
Narra la storia di Cosimo, un nobile ragazzino della seconda metà del Settecento che, per rifiuto di mangiare il solito piatto di lumache cucinato dalla sorella, si ribella arrampicandosi su un albero e da lì dichiara di non volere più scendere.
Iniziano le sue avventure d’amore, di caccia, di battaglie, sempre e solo passando da un albero all’altro, senza mai mettere piede a terra, avventure raccontate dal fratello minore.
Il romanzo ha una trama originale e interessante con uno sguardo alla situazione socio-politica del tempo: ci sono il famoso filosofo Illuminista Voltaire e l’Imperatore Napoleone; non mancano le battaglie con i pirati e le guerre di ribellione, compresa la Rivoluzione Francese.
Calvino, con grande maestria, attraverso le avventure del suo eroe anticonformista, mette in risalto i valori della libertà, del coraggio, dell’amore (di cui Cosimo avverte il bisogno), di uguaglianza sociale, senza trascurate la cultura: usi e costumi di altri popoli, la scienza e, soprattutto, la letteratura di cui Cosimo non poteva fare a meno.
Cosimo incarna alla perfezione l’ideale della “libertà di essere”, anche attraverso la ribellione che per lui è volontà di essere se stesso ma a modo suo, sempre con dignità e rispetto e mai isolandosi dagli altri.
Il linguaggio è semplice e comune. Non mancano, tuttavia, espressioni in francese, inglese, turco, tedesco, russo. Ci sono descrizioni naturalistiche ma anche tanti dialoghi, infatti, la lettura risulta scorrevole.
Consiglio a tutti la lettura di questo libro ma, nonostante il linguaggio possa essere compreso anche dai più piccoli lettori, suggerisco la lettura dai dodici anni.
Recensione di Giulia Ciarcià
IL BARONE RAMPANTE Italo Calvino
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