IL BORGOMASTRO DI FURNES, di George Simenon (Adelphi)
Il viaggio nel mondo dell’opera di Simenon prosegue con questa opera incentrata sul borgomastro di una piccola cittadina, un uomo che conduce una vita ordinaria fatta di consuetudini che porta avanti con freddo distacco, dividendosi tra lavoro, pochi svaghi, e la casa in compagnia della moglie con cui ha un rapporto più convenzionale che altro, della cameriera ed ex amante e con la figlia malata, tenuta ben nascosta dagli occhi e dalle chiacchiere della gente.
Quando un evento drammatico arriva a scuotere l’ambiente intorno a lui, in particolare il suo principale avversario politico, il nostro vede l’occasione di un’evasione, un progetto di libertà insperato e inizia a fare i suoi progetti….ma le cose prenderanno una piega del tutto inaspettata….
Ancora una volta Simenon realizza un’opera dalla forte impronta psicologica, avvincente nonostante l’assenza di passaggi particolarmente dinamici: la narrazione stessa segue la monotonia delle azioni quotidiane del protagonista, presentandoci la sua vita in modo quasi scientifico. È un romanzo sul peso e sulle conseguenze delle nostre azioni, sul contrasto tra l’aspirazione alla libertà e ol rigido incatenamento alla realtà, tema che lo rende piuttosto affine, pur con notevoli differenze, a “L’uomo che guardava passare i treni“, senza dubbio da leggere per la bellezza della storia e per il grande talento narrativo del suo autore.
Recensione di Enrico Spinelli
Furnes paesino fiammingo amministrato con caparbietà, autoritarismo da Joris Terlinck (il borgomastro) che incarna una borghesia che deve iniziare a fare i conti con spinte di modernità. Situazioni familiari cupe e desolanti. Una moglie facoltosa e remissiva, sempre pronta al pianto che, però trattiene, perché non abituata ed esternare per paura del marito, pensieri e sentimenti. Una figlia disabile tenuta nascosta e accudita in modo meccanico dal padre. Poi succede un fatto che sconvolge la vita degli abitanti ma soprattutto del borgomastro, che ne è in parte responsabile.
Si apre una lacerazione interiore che gli farà mettere in discussione tutta la sua impostazione di vita pensando che ci possa essere una possibilità di fuga e cambiamento. Ma non sarà così. Simenon è uno scrittore che riesce a frugare e sviscerare, con una scrittura esageratamente bella, in tutti gli anfratti dell’animo umano, evidenziandone sempre i lati oscuri ma anche quelli più dolci e belli, mettendo sempre in evidenza il contesto sociale, economico della comunità ove il personaggio vive e si relaziona. Da leggere e rileggere come tantissimi altri libri di questo scrittore che adoro.
Recensione di Simona Lanfredini
IL BORGOMASTRO DI FURNES George Simenon
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