IL BRIGATISTA, di Antonio Iovane
Ho appena finito di leggere il romanzo di Antonio Iovane “Il brigatista”, recentemente pubblicato dalla Minimum Fax. Il libro si legge d’un fiato, la scrittura è giusta, ritmata, regala momenti di suggestione e affabulazione senza cadere nel manierismo autocompiaciuto che oggi dilaga.
Il linguaggio segue i registri dei personaggi e della narrazione, ma non scade mai nel colloquialismo spicciolo degli autori da block buster (scusate questo incipit un po’ formalista, ma io avverto un forte bisogno di recuperare un uso corretto e consapevole dell’italiano, che viene invece massacrato sui nuovi canali di comunicazione).
La storia è avvincente e al libro non può che essere assegnata l’etichetta di “romanzo storico”, nel senso più puramente manzoniano: nel dipanarsi di vicende verosimili, incastrate le une con le altre da un sapiente gioco di flashback, si svolge sullo sfondo la “Storia”, quella di uno dei periodi più complessi vissuti dall’Italia repubblicana.
Un periodo oggi in buona parte rimosso o dimenticato, che invece ha ancora molto da dire sul tempo presente e sui suoi rischi di intolleranza e violenza politica. Un libro che non risolve la storia con Il moralismo (anch’esso oggi imperante), ma ce la ricorda con la sua complessità, le sue contraddizioni, la sua “assenza di eroi”.
Da leggere.
Recensione di Алесио Ликуори
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