IL CARRO MAGICO, di Joe R. Lansdale (Fanucci)
Texas, 1909. Mentre l’epopea del west è ormai alla fine, una strampalata combriccola vaga di città in città su un carro costruito con il legno di un albero sacro ai Sioux, offrendo spettacoli da saltimbanchi e la vendita di un intruglio miracoloso.
La compagnia è così assortita: Billy Bob, azzimato pistolero dai modi violenti, il saggio afroamericano Albert, l’orango ammaestrato Alluce Marcio, Buster ovvero il giovane io narrante e la salma imbalsamata di Wild Bill Hickok, attrazione dello show e presunto padre di Billy Bob.
Tuttavia, una maledizione sembra inseguire i guitti e Buster è pronto a scommettere che il vecchio Wild Bill voglia tornare a sparare anche dall’oltretomba…
Il primo romanzo di Lansdale, scritto nel 1986, descrive per il lettore un Far-West crepuscolare e insolitamente piovoso e non fa mai mancare nella narrazione un sottile umorismo, sebbene non mantenga lo stesso ritmo scoppiettante con cui inizia e molte situazioni appaiono risolte frettolosamente: lo stesso si può dire dei personaggi, curiosamente assortiti ma non molto approfonditi.
Sconsigliato a chi nella letteratura cerca realismo a tutti i costi, consigliato a chi invece vuole solo leggere una buona storia, seppure non eccellente.
Recensione di Valentina Leoni
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